Urbetevere, Mauro Marinelli: “Arbitri? Serve maggior sensibilizzazione”
di Ufficio Stampa Urbetevere
Il responsabile della prima squadra e dell’Under 19 gialloblù commenta la pausa forzata dei campionati ed allarga il discorso sulla figura istituzionale dei fischietti.
La passione si ferma per un fine settimana. Una momento per riflettere ed augurarsi che simili soste non debbano essere replicate. Il calcio si ferma ed è giusto utilizzare questa sosta per analizzare ancora una volta il problema della violenza trovando delle possibili soluzioni. Mauro Marinelli, responsabile della prima squadra e dell’Under 19 dell’Urbetevere da questa stagione, è una delle figure più esperte in merito alle dinamiche dentro e fuori un campo di calcio.
Di partite ne ha viste tante e sa dunque cosa vuol dire doversi fermare per cause totalmente estranee ad un pallone che rotola “Dispiace doversi fermare per questo motivo, ma mi auguro che questa sosta forzata non sia un caso isolato. Nel calcio laziale serve maggior sensibilizzazione nei confronti della figura dell’arbitro e quindi spero che vengano messe in atto una serie di iniziative che possano aiutare il movimento a crescere in questo senso. Serve sicuramente maggior educazione da parte di tutti: genitori, tecnici, calciatori, tifosi. Non è possibile che il calcio debba fermarsi per eventi come quello accaduto domenica. Oltre a questo però auspico anche altro. Gli arbitri devono avere una formazione migliore, nel senso che la loro figura deve diventare maggiormente autoritaria in modo tale da essere ancor più rispettata. Non voglio dire assolutamente che un arbitro non autoritario debba essere insultato o picchiato. Questo non deve ovviamente mai più accadere. Dico solo che un arbitro più sicuro può gestire al meglio le varie situazioni che si sviluppano all’interno di una partita ed anche nei momenti successivi. Questo servirebbe per dare maggior importanza al loro ruolo che, alla luce degli ultimi eventi, è determinante per poter giocare. Se non c’è l’arbitro non si gioca, è semplice.”
Tornando poi sul campo Marinelli analizza la situazione in Promozione e nell’Under 19 “Quello che abbiamo messo in piedi all’Urbetevere è un progetto i cui frutti si vedranno nel corso degli anni. L’idea è quella di creare una prima squadra che possa sempre più utilizzare i frutti del settore giovanile. Per ora i risultati sono un po’ altalenanti, ma sono fiducioso. Per quello che riguarda invece l’Under 19 a detto che è una formazione costruita nell’ultimo periodo estivo, ed è quindi normale che in questo momento abbia qualche difficoltà. L’obiettivo in questo caso è di portare l’Urbetevere a primeggiare anche in questa categoria, puntando sulla sinergia tra giovani e prima squadra, in modo tale da essere anche più semplice per noi rintracciare sul mercato, qualora servisse, elementi di qualità per migliorare le due rose. Prima di tutto però dobbiamo colmare il gap con alcune realtà storiche della Juniores. I nomi li conoscono tutti…”.
Sono pienamente d’accordo, sono le parole che uscirebbero dalla mia bocca. Ci sono figure arbitrali che per capacità tecnica e fisica, 15 anni fa non sarebbero nemmeno entrati nelle sedi AIA