Qualità della vita in Italia: Roma giù in classifica di 18 posizioni
di Francesca EMPLER
I problemi che riguardano la Capitale, ormai da tempio denunciati, non sono di certo trascurabili. A confermare i disagi della città eterna è un’indagine effettuata da Italia Oggi con l’Università La Sapienza di Roma.
Nella classifica Roma è la città che, rispetto all’anno scorso, registra il risultato peggiore: dalla 67esima precipita alla 85esima posizione, arrivando così a perderne ben diciotto. I criteri su cui l’indagine si è basata sono nove: affari e lavoro, ambiente, criminalità, disagio sociale e personale, popolazione, servizi finanziari e scolastici, sistema salute, tempo libero e tenore di vita.
Gli abitanti di Roma, di fronte a questo risultato, non possono che confermare amaramente il disagio registrato dai dati. Firenze segue la Capitale precipitando anch’essa dalla 37esima alla 54esima posizione. Ma dove dovrebbero andare allora gli italiani per vivere bene? A Bolzano, al primo posto delle province in cui si conduce una vita migliore in Italia. A seguirla, conquistandosi così sempre il podio, Trento e Belluno. Per vivere meglio bisognerebbe dunque trasferirsi nei piccoli centri. Sorprendente è invece Siena che scala sette posizioni, classificandosi quarta. Di seguito Pordenone e Parma, che recuperano anch’esse posizioni rispetto al 2017.
Positiva la situazione anche per Aosta e Sondrio che guadagnano la settima e l’ottava posizione rispetto alla precedente edizione in cui erano al 18esimo e al 16esimo posto. Milano, Torino e Napoli non ottengono grandi risultati, ma di certo non sono precipitate rovinosamente come Roma. La prima guadagna due posizioni, dalla 57esima alla 55esima, Torino dalla 77esima scende alla 78esima e Napoli rimane in terzultima posizione.
Nonostante i dati siano nel complesso poco confortanti, uno è positivo: in 59 province su 110 la qualità di vita è decente.
Sconfortante di certo è il risultato raggiunto dalla Capitale, vessata da problematiche di difficile soluzione, che la rendono sempre più invivibile.