Inside football: Patrick Ganlath, lo scout del Crystal Palace che parla italiano
di Lorenzo Petrucci
In inglese “guardare avanti” si dice “look forward”. Nel calcio, come in molte altre situazioni, chi guarda avanti ha sicuramente una marcia in più. Riuscire a capire con anticipo chi un giorno potrà diventare un calciatore professionista è oggi uno dei requisiti fondamentali dei top club mondiali che puntano su giovani promesse sperando di avere in casa futuri campioni.
C’è chi di questo ne fa un lavoro, visionare ogni settimana decine di partite e analizzare potenziali giovani, e addirittura a volte giovanissimi calciatori, in ogni angolo del globo.
Il calcio in Inghilterra è vissuto quotidianamente e la ricerca di talenti è affidata a scout professionistici, tra questi Patrick Ganlathgiovane ma già esperto scout d’Oltre Manica di origini italiane, o meglio romane, che collabora con il Crystal Palace, club di Premier Leaguecon sede nel sud di Londra.
Tra una partita e un’altra, abbiamo incontrato Patrick nel centro della capitale inglese per una piacevole chiacchierata e subito l’impressione è stata di un professionista che sa fare il suo lavoro.
<<Quando vedo un giovane interessante gli pongo una domanda: “vuoi diventare un calciatore o hai bisogno di diventare un calciatore?” Se la risposta è “Ne ho bisogno” nove volte su dieci diventerà un professionista. Mi occupo di scovare talenti nella zona est di Londra, in cui sono nati calciatori del calibro di John Terry e Frank Lampard. E’ una delle zone di Londra in cui c’è più talento e per questo negli ultimi anni squadre come Chelsea e Tottenham si sono affacciate aumentando la concorrenza.>>
Londra è una città molto grande, quasi immensa e il compito dello scout in una metropoli così vasta non è facile.<<Le mie giornate di lavoro durano anche dodici ore, spesso iniziano alle 6 e 30 del mattino e si concludono alle 7 di sera con cinque/sei partite visionate. Dopo giornate del genere la stanchezza naturalmente si fa sentire ma sono dell’idea che nel mio ruolo ti devi spremere come un succo d’arancia, ci devi mettere tutto: forza, sacrificio, temperamento perché poi i risultati arrivano.>>
Oggi scout per il Crystal Palace, Patrick è partito da lontano ma anni fa aveva già chiaro il suo percorso.<<La mia storia calcistica è fatta di step by step, dal Barnet, la mia prima esperienza, fino ad oggi, passando per il West Ham, sono cresciuto molto. Non sono mai stato una persona che deve arrivare in fretta al top, ogni giorno imparo sempre qualcosa e ho chiaro quello che voglio del mio futuro. La mia storia è stata molto dura, ho faticato all’inizio ma ora sto raccogliendo i frutti.>>
Oltre a collaborare per il Crystal Palace, Patrick ha anche un’accademia:<<Insieme ad altre persone molto preparate ci occupiamo della “FootballScuola” e puntiamo a rendere al meglio il livello tecnico di ciascun ragazzo. A noi piace costruire il calciatore, per questo ci piace anche lavorare su quelli scartati da altri club perché lì c’è più motivazione e anche per dare una seconda chance.E’ appagante far crescere un ragazzo, è una bella soddisfazione, questo è il calcio secondo me.>>
Come già detto, Patrick ha il futuro già in mente e sa quali sono i suoi prossimi obiettivi:<<Un giorno mi piacerebbe diventare direttore sportivo, ma non ora, magari quando sarò un po’ più grande. Mi piacerebbe anche lavorare in Italia, ci sono degli aspetti, come la tattica, in cui in Italia siamo migliori. Sono dell’idea che bisogna avere il coraggio di lanciare i giovani, in Olanda si lanciano molto di più giovani rispetto alla Serie A e Premier League. Secondo me ci devi credere nei giovani. In Inghilterra vincere non è l’unica cosa che conta, si guardano anche altri fattori come il possesso palla, le occasioni e lo sviluppo dei calciatori, il calcio non è una scienza esatta ma l’impegno premia.>>