Arte e magia a Palazzo Roverella
di Giuseppe MASSIMINI
Una mostra a Rovigo ripercorre l’influenza delle correnti esoteriche nella pittura europea dal simbolismo alle avanguardie storiche
Prosegue fino al 27 gennaio a Palazzo Roverella a Rovigo la mostra “Arte e magia. Esoterismi nella pittura europea dal simbolismo alle avanguardie storiche” (a cura di Francesco Parisi). L’originale esposizione ripercorre i rapporti tra le correnti esoteriche di moda tra il 1860 e gli anni immediatamente successivi al primo conflitto mondiale e la loro influenza sugli sviluppi del simbolismo e la nascita stessa delle avanguardie storiche. I maggiori centri in cui fu rilevante l’influenza della cultura esoterica sulle arti figurative erano situati tra la Francia ed il Belgio, dove la corrente simbolista si intrecciò spesso con la letteratura. La vague esoterica fu talmente popolare tra gli artisti che il volume di Alfred Schuré, “I grandi iniziati”, divenne in breve un best seller mondiale e fonte di ispirazione per pittori e scultori così come pochi decenni prima lo era stato uno dei principali romanzi della decadenza “Là-bas” di Joris-Karl Huysmans.
Nel corso dei primi decenni del novecento l’esoterismo occidentale acquisì invece il titolo di “controcultura” che le restituì un ruolo comprimario nello sviluppo dell’avanguardia artistica europea. Il ricco percorso espositivo, articolato in più sezioni tematiche, prende avvio nel segno di Arpocrate, Dio del silenzio, illustrato dalle opere di Louis Welden Hawkins, Boleslas Biegas, Pierre Fix-Masseau, Fernand Khnopff, Odilon Redon, Jean Delville, Giorgio Kienerk, Leonardo Bistolfi. Si continua con uno sguardo su l’”architettura esoterica”, spesso espressa ricorrendo ad allusioni simboliche. Sfilano, tra l’altro, le opere di Ferdinand Hodler, Léonard Sarluis, Hermann Obrist, Hugo Höppener (Fidus), Hendrik P. Berlage, Jahannes Mathieu Leuweriks, Ernesto Basile. Titolo della terza sezione: ” Psyche, Cosmo, Aura”. A descrivere certi fenomeni come le apparizioni spiritiche, la telepatia o l’esistenza di mondi non visibil, una sequenza di opere di Piet Mondrian, Romolo Romani, Arnaldo Ginna, Jozef Peeters, Franz Marc. La mostra poi documenta con le opere di maestri straordinari e straordinariamente diversi tra loro come Johannes Itten, Hilma af Klint, Giacomo Balla, Wassily Kandinsky, Marcel Duchamp, Julius Evola la conquista di una libertà interiore attraverso la riscoperta di misteriose forme ancestrali e cosmiche. Nella successiva sezione il focus si sposta su “La notte e i suoi invitati” (demoni, animali, vampiri, pipistrelli) documentata dai lavori di Eugène Grasset, Sidney Sime, Panuska Jaroslav, Raoul Dal Molin Ferenzona, Auguste Rodin e sulla seconda metà dell’Ottocento quando esplode un eterogeneo movimento che praticava una sorta di rifiuto del mondo. Nella penultima sezione si rievoca il cosiddetto “Rinascimento Occultista” che si sviluppò principalmente a Parigi e che riunì una galassia di scrittori, giornalisti, maghi e artisti tra cui spicca Joséphin Péladan, fondatore del Salon de la Rose+Croix. Chiude la rassegna “Il segno magico” esoterismo e occultismo nella grafica e nel libro illustrato.