L’ultima follia nella Capitale: gare a bordo di gommoni sul Tevere
di Francesca EMPLER
Una nuova e surreale corsa è stata inventata da alcuni ragazzi della Capitale: una gara a bordo di gommoni sul Tevere.
I mezzi utilizzati erano di proprietà dei circoli a cui questi individui erano associati. Il folle gioco era questo: tre persone per ogni natante e poi di corsa fino a tagliare il traguardo all’ombra del Fatebenefratelli. L’ultimo ad arrivare aveva come obbligo quello di pagare da bere a tutti i membri del circolo. Fermati dagli agenti, i giovani, forse in stato di ebrezza, non si sono opposti, ma, in compenso, hanno cercato di giustificarsi in diversi modi. Uno ha dichiarato di avere il padre notaio e che, in caso di allontanamento dal circolo, quest’ultimo lo avrebbe tolto dall’asse ereditario. Alquanto insolita è stata la spiegazione data da un altro giovane: alcune canoe si erano allontanate dall’ormeggio e l’obiettivo era quello di recuperarle. Correvano infatti con i gommoni per prenderle prima che si potessero rovinare.
Purtroppo per loro la spiegazione non ha retto molto.
L’atto sconsiderato ha portato a una denuncia per guida in stato di ebrezza, al sequestro di due gommoni, a una sanzione di 1.400 euro e una diffida ai due circoli in questione per assenza di supervisione.
Un evento decisamente increscioso, assolutamente unico e mai avvenuto prima.
Di corse però Roma è purtroppo esperta. Infatti già in passato si ricorda di Lamborghini che, come vere e proprie saette, correvano sul Raccordo a 300 km/h o di corse su scooter da una parte all’altra del ponte della Scienza.
Questi avvenimenti non dovrebbero accadere in una città: in questo modo si mette infatti a repentaglio la vita non solo di chi è a bordo di questi mezzi, ma anche di tutti gli altri che potrebbero sfortunatamente essere coinvolti. Per evitare che ciò avvenga, sarebbe necessario un maggiore controllo per ottenere una maggiore sicurezza.