In nome di Leonardo

In nome di Leonardo

di Giuseppe MASSIMINI

Al Museo Civico di Marino una mostra di artisti contemporanei celebra il grande Maestro toscano, genio del Rinascimento




Si è inaugurata, al Museo Civico Mastroianni a Marino, la mostra “In nome di Leonardo”. Celebra il genio del Rinascimento a 500 anni dalla sua scomparsa. Degli artisti invitati alla rassegna alcuni hanno direttamente rivisitato l’opera di Leonardo altri invece hanno scelto, dal loro percorso, un’opera più rappresentativa per rendere omaggio al Maestro.




Entrati nella sale del Museo, si viene accolti dalla scultura di Beatrice Palazzetti, Il volo, composta da un telaio in legno con, in sospensione, sagome di uccelli in movimento. A poca distanza due sculture In attesa e Serenata di Riccardo Paolucci dai volumi possenti e modulati. Più in là Cosmogonia di Maria Felice Petyx, una ceramica raku a forma piramidale con le quattro facce dipinte con costellazioni zodiacali. Il percorso prosegue con una scelta di opere estremamente varia. A cominciare dalle opere fotografiche di Robbi Huner scattate sul set del film documentario “The secret of Mona Lisa” e di Cecilia Bossi che rielabora poeticamente la Gioconda con tecnica mista su collage. Stefano Sorrentino riporta sulla tela, con un suo inconfondibile segno-scrittura, gli appunti di Leonardo sulla luna e sul cielo e sempre a celebrare la luna e il paesaggio lunare Trasparenze cosmiche di Felixandro. Stefano Piali si sofferma sulla fusione impalpabile di luce e ombra e Rosita Sfischio ferma l’eleganza del segno in un raro piacere pittorico.

Da sinistra Amore materno di Pino Spagnuolo, Un’opera di Anna Salvati e La dama con l’ermellino di Bruno Cannucciari

Maurilio Cucinotta rievoca con Capitano di Ventura la Battaglia di Anghiari, Maria Ceccarelli (Mac) riprende con Madonna in trono uno dei temi della pittura quattrocentesca e Antonio Galeazzi richiama gli studi sul volo di Leonardo con una tela di forte spessore cromatico. In una teca, a metà percorso, le rielaborazioni digitali di Anna Salvati, che sovrappone al disegno dell’Uomo vitruviano l’armonia della Fontana della Navicella e di Susy Senzacqua un omaggio alla natura della Vergine delle rocce, reinterpretata con una modulazione cromatica, dal ciclo dei cieli. Ferma lo sguardo La dama con l’ermellino di Bruno Cannucciari, uno dei più noti e apprezzati fumettisti italiani. Si continua con altre voci dell’arte. Di Angela Ronzoni un morbido bassorilievo ispirato a Diana la dea della caccia; di Nuccia Amato Mocchi un ironico, quanto surreale autoritratto e di Vicenza Costantini un gruppo di nudi femminili in un sinuoso gioco volumetrico. Paolo Cannucciari si fa portavoce di visioni simboliche e allegoriche e Marco Diaco della pittura materica dominata da pennellate veloci e dense. Da controcanto un luminoso acquerello di Anna Maria Tessaro e una tela di Monica Bavaro sul tema della natura e un disegno di Giovanna Gallo di forte libertà espressiva. Poi i lavori di Igina Colabucci Balla e di Annita Mechelli due note esponenti dell’arte contemporanea. A seguire Anna Seccia, interprete della pittura aniconica, Pino Spagnuolo, pittore di primo piano sempre in dialogo tra astratto e figurativo e Mario Gavotti, altro maestro della scultura italiana legato alla purezza della forma. Infine i lavori su carta di altri maestri storici come Remo Brindisi, Emilio Greco, Ernesto Treccani, Giuseppe Guarguaglini e Sandro Trotti.




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