Vasilis Chadzipanagis, il talento che unì la Grecia al Kaftanzoglio
di Jean Philippe ZITO
“A causa della mia età, non sono stato in grado di godermelo al meglio. Tuttavia ho parlato con molte persone che non vedevano l’ora che arrivasse la domenica, così da poter andare al “Kaftanzoglio”. Riuscì a unire i fan di tutte le squadre, dal nord al sud della Grecia. Tutti avevano una squadra preferita, ma, nello stesso tempo, erano desiderosi di vedere giocare l’Iraklis solo per lui. Quando guardavi Vasilis Chadzipanagis, non eri preparato per quello che sarebbe successo. In un decennio senza copertura televisiva delle partite di calcio e, ovviamente, senza YouTube, c’erano così tanti trucchi e abilità che il popolo greco non aveva mai visto prima. Fino a quando Chadzipanagis non è venuto a giocare per l’Iraklis e ce li ha mostrati.” Il giornalista sportivo Costas Bratsos ci riassume così, in poche righe, il talento calcistico del fantasista greco nato in Unione Sovietica.
Chadzipanagis nasce il 26 Ottobre del 1954 in Uzbekistan, nella capitale Tashkent. Figlio di due esuli greci scappati per motivi politici dalla dittatura dei colonelli, trova nella Repubblica Socialista Sovietica Uzbeka la sua nuova casa. Vasilis è molto bravo palla al piede, ha un talento naturale. Notato in giovanissima età dagli osservatori del Pakhtakor, viene immediatamente ingaggiato per le giovanili.
A diciassette anni può già debuttare nel massimo campionato sovietico, ma una legge della dittatura comunista impone ad ogni tesserato di essere in possesso del passaporto dell’URSS. Dopo un’attenta riflessione i genitori di Vasilis concedono al figlio di prendere la cittadinanza uzbeka, rendendo così possibile l’esordio del figlio nella Vysšaja Liga (la prima divisione del calcio sovietico).
“Quando vedo i difensori di fronte a me, voglio dribblare ognuno di loro”. Lo sfrontato Vasilis ha ben chiaro quali sono le sue capacità e non ha paura di stravolgere il rigido ambiente del calcio uzbeko, per questo motivo è chiaro fin da subito che il suo talento fuori dalla norma lo porterà sempre più ad essere protagonista.
In breve tempo il suo estro viene paragonato a quello del celebre Oleh Blokhin, anche in Nazionale decidono quindi di dargli un possibilità nonostante la consuetudine di dare precedenza ai giocatori sovietici impegnati in campionati più blasonati. Dopo tre stagioni, con 96 presenze e 22 gol con il Pakhtakor, a 18 anni Chadzipanagis esordisce nella Nazionale olimpica.
Nella gara vinta dall’URSS contro la Jugoslavia per 3 a 0 del 1975, valida per le qualificazioni alle Olimpiadi di Montreal del 1976, Vasilis segna un gol che gli regala ulteriore fama internazionale. In Grecia nel frattempo la situazione politica si sta stabilizzando; uscendo dalla dittatura dei colonnelli la penisola ellenica vive un nuovo percorso di democratizzazione.
Per questo motivo la famiglia Chadzipanagis non può rimanere insensibile di fronte alla proposta dell’Iraklis di Salonicco. Vasilis accetta il trasferimento, a 19 anni torna in Grecia accolto da un folla festante. Bratsos racconta: “Ha ottenuto uno status leggendario ancor prima del suo arrivo a Salonicco per firmare per l’Iraklis. C’erano 3.000 tifosi che lo aspettavano alla stazione ferroviaria all’una del mattino!”.
Vasilis Chadzipanagis inizia a giocare per i biancoazzurri di Salonicco nel Dicembre del 1975 e nello stadio di casa, il Kaftanzoglio, si registra il tutto esaurito. Nella sua prima stagione l’Iraklis in campionato si piazza all’ottavo posto in classifica, mentre riesce a conquistare un prestigioso risultato in Coppa di Grecia: la finale.
Il 6 maggio del 1976 arriva anche l’esordio con la Nazionale greca nell’amichevole contro
la Polonia vinta per 1 a 0, il pubblico di Atene è in delirio per le giocate dell’ala sinistra. Poche ore dopo la partita però, al “Nureyev del calcio” è stata notificata una comunicazione ufficiale della FIFA per una violazione del rigido regolamento dell’epoca: Vasilis non avrebbe più potuto giocare per la Grecia a causa delle sue presenze, l’anno precedente, con la squadra olimpica dell’URSS.
Poche settimane dopo, il 9 giugno del 1976, si gioca ad Atene la finale della Kypello Ellados. L’Iraklis affronta l’Olympiacos, lo spettacolo offerto dai giocatori in campo è eccezionale, la prestazione di Chadzipanagis impressionante.
Nel 4 a 4 finale Chadzipanagis segna due gol d’incredibile e rara bellezza per il calcio dell’epoca, e ai calci di rigore conseguenti (durante i quali fallisce il tiro decisivo dagli undici metri) la squadra di Salonicco si aggiudica la sfida ad oltranza. Dopo sei mesi Vasilis alza al cielo la sua prima (ed unica) coppa vinta da calciatore.
Con il passare degli anni giungono all’Iraklis offerte da molte squadre ester blasonate: Arsenal, Lazio, Porto, Stoccarda…Per acquistare il cartellino del numero 10 dai capelli lunghi e riccioluti c’è la fila. Purtroppo i contratti professionistici del calcio greco sono vincolanti e vincolati. È quasi impossibile per un calciatore liberarsi senza avere l’approvazione della società d’appartenenza. Chadzipanagis è quindi costretto a rimanere a Salonicco.
Nelle 15 stagioni di militanza con l’Iraklis gioca 286 partite segnando 62 gol. Nell’era “Vania” l’Iraklis conosce una retrocessione per illecito sportivo nel 1979/80, ma anche uno storico 3° posto nella stagione 1983/84 e un particolare record personale: 7 gol segnati direttamente da calcio d’angolo.
Nello stesso anno arriva anche un riconoscimento internazionale: Vasilis viene invitato ad un’amichevole per l’Unicef tra i New York Cosmos e il Resto del Mondo ed anche in quest’occasione viene accolto come una vera e propria star.
“Mi dispiace di non aver potuto indossare la maglia nazionale greca più di una volta. E mi dispiace di non aver avuto una carriera all’estero. Mi sarebbe piaciuto giocare in un campionato migliore, godermi il calcio anche a quel livello. Se potessi riportare indietro l’orologio, farei le cose in modo diverso”.
Nel 1990 Chadzipanagis appende gli scarpini al chiodo. Dopo nove anni però, il 14 Dicembre del 1999, torna in Nazionale durante un’amichevole tra la Grecia e il Ghana, gioca per poco più di 20 minuti in un Kaftanzoglio sold out per onorare l’immensa classe dell’ex calciatore dell’Iraklis.
Nel 2004, a 50 anni dalla formazione della UEFA è stato onorato insieme a giocatori del calibro di Bobby Moore, Just Fontaine, Ferenc Puskás, Johan Cruyff ed Eusébio del titolo di “Golden Player”.