INTERVISTA STUDIO LEGALE PARENTI: LA SFERA LEGALE INTERSECA IL MONDO DELLO SPORT

INTERVISTA STUDIO LEGALE PARENTI: LA SFERA LEGALE INTERSECA IL MONDO DELLO SPORT

di Michelangelo Ottaviano

Lo Studio Legale Parenti è una delle sedi di avvocati storiche di Roma. Proviene da una tradizione civilistica ma, nel corso degli anni, ha saputo ampliare sempre di più i suoi orizzonti. Con l’arrivo di Mario Menasci (Direttore Sportivo professionista nonché ex tecnico delle giovanili di Lazio e Chievo Verona), lo studio ha potuto compiere un ulteriore passo verso la strada del progresso, istituendo l’area di diritto sportivo. L’ingresso di quest’ultimo come coordinatore del nuovo settore, ha permesso allo studio Legale Parenti di avviare un nuovo ed ambizioso progetto, in cui la sfera legale interseca il mondo dello sport.

Di seguito l’intervista ai due protagonisti del nuovo progetto, l’Avv. Luigi Parenti e l’Avv. Mario Menasci.

 

Com’è nata l’idea dello Studio di avviare questo importante progetto legale relativo al diritto sportivo?

Avv. Luigi Parenti: “Premetto che lo Studio ha svolto già in passato attività di consulenza in ambito sportivo con riguardo a discipline differenti dal calcio, proprio in virtù della varietà dei servizi da Noi offerti ai nostri Clienti ed agli interessi a loro connessi. Tuttavia, l’idea della costituzione di un’area specifica e strutturata nasce dall’incontro professionale avvenuto con l’Avv. Mario Menasci, con il quale ci siamo confrontati ed abbiamo condiviso un percorso specifico ed orientato ad implementare ulteriormente le aree di attività dello Studio, grazie al connubio delle rispettive esperienze professionali maturate in questi anni.”

 

Quale sarà l’attività?

Avv. Luigi Parenti: “Abbiamo deciso con Mario di dividere le attività in 3 ambiti differenti: la prima, legata alle attività di consulenza avente natura strettamente legale, tra le quali ricomprendiamo tutte quelle contenziose, precontenziose ed in generale quelle strettamente correlate all’interpretazione della normativa prevista dall’ordinamento sportivo; la seconda, correlata all’attività di scouting ed individuazione di profili, sia di settore giovanile che di prima squadra, con i quali strutturare e condividere un percorso di crescita professionale. All’interno di questa seconda area il focus sarà incentrato, oltreché sul calciatore, anche sul calcio femminile e sullo studio delle abilità specifiche di allenatori e staff, tramite una serie di intermediari che collaborano con noi. Questa rappresenta una novità rispetto all’approccio tradizionale, nel quale le attività di scouting sono sempre state incentrate nei confronti dei calciatori, lasciando tuttavia vergini gli altri settori. La terza area è invece quella correlata alla gestione dell’immagine dell’atleta, e quindi connessa alle attività di valorizzazione extra sportiva, quali quelle legate alle aree di tutela “social”, ai contratti di sponsorizzazione, agli aspetti correlati al Marketing di atleti e Società.”

 

Quali sono i profili di sviluppo che lo Studio si pone di raggiungere nel breve ma anche nel lungo periodo?

Avv. Luigi Parenti: “Ovviamente il percorso che intende svolgere lo Studio, così come da sempre prefissato anche per gli altri dipartimenti di cui è composto, è di continua e costante crescita, anche alla luce delle attività d’approfondimento che costantemente dedica alla ricerca, allo studio e alle novità del settore. Ma prima ancora di questo, per noi assume ruolo centrale il rapporto con la persona, la quale entra a far parte di una struttura che si propone l’obiettivo di accompagnarlo nelle varie fasi del suo percorso di crescita tramite il perseguimento di principi e valori basati sull’etica, la professionalità e la completa trasparenza. Riteniamo infatti che senza un rapporto di stima e condivisione umana delle risorse e dei percorsi ogni obiettivo sarebbe superfluo. In ogni caso, oltre alle attività strettamente professionali, è intenzione dello Studio organizzare anche momenti di approfondimento su tematiche giuridico- sportive di particolare rilievo, tramite l’organizzazione di appositi meeting o incontri a tema, nel quale contiamo di coinvolgere anche personalità di rilievo del mondo sportivo.”

Tra i campi di interesse, oltre alla risoluzione delle problematiche relative al diritto sportivo, vi occuperete anche della gestione dell’immagine dei calciatori e società, un aspetto completo a 360º a dimostrazione che non lasciate nulla per scontato, giusto?

Avv. Mario Menasci: “In un mondo dove internet riveste un ruolo determinante, l’immagine di un’atleta o di una società è un aspetto fondamentale. Per immagine si intende sia la gestione degli aspetti comunicativi dell’assistito (atleta o società sportiva), sia le possibilità di sviluppo da un punto di vista dei social media. Questo perché uno sportivo con un certo appeal mediatico, può essere visto come più appetibile agli occhi di una società che vuole valorizzare un marchio da associare al calciatore. E’ un aspetto che per quanto possa sembrare lontano dal campo, in realtà è molto più vicino alla vita di uno sportivo, perché l’immagine determina anche l’identità del soggetto.”

 

Altra peculiarità che vi contraddistingue è relativa anche alla rappresentanza ed allo scouting di calciatori, allenatori anche dello staff tecnico, area spesso sottovalutata e poco inflazionata dagli operatori di settore ma ricca di spunti e di elementi di novità.

Avv. Mario Menasci: “La nostra idea è quella di valorizzare il talento non soltanto del calciatore, ma anche di tutte le altre figure che ruotano intorno al calcio. Figure che hanno competenze non sempre riconosciute e che, ad oggi, non sono oggetto di una specifica tutela legale. Perché non investire, ad esempio, su un preparatore atletico che ha particolari abilità e competenze? Perché non seguirlo da un punto di vista legale e permettergli di intraprendere parallelamente un percorso di crescita professionale? L’idea si basa su una valorizzazione del talento, a prescindere dalle vesti in cui esso si manifesta, garantendogli una tutela legale specifica.”

 

Tra i progetti dello studio c’è anche l’approfondimento delle tematiche relative al Calcio Femminile, ce ne potete parlare?

Avv. Mario Menasci: “Il calcio femminile è sicuramente uno dei fenomeni in maggiore espansione in Italia. Già oggi nelle scuole si assiste a veri e propri corsi di calcio femminile, mentre qualche anno fa le ragazze venivano preparate ad altre discipline sportive. Tutto ciò ha portato ad un movimento estremamente ampio nel settore, e spero che ciò si possa concretizzare con il riconoscimento dell’attività calcistica femminile, come attività professionistica. Ad oggi il calcio femminile è riconosciuto come un’attività sportiva dilettantistica, dunque sono diverse anche le tematiche di natura contrattuale rispetto al calcio maschile. La calciatrice di una squadra di un club di serie A, non ha un contratto di lavoro subordinato come lo ha invece il calciatore, ma viene retribuita tramite il riconoscimento di un indennizzo. Questo rende l’Italia un luogo con poche prospettive a livello sportivo per una calciatrice, in quanto anche le garanzie di natura retributiva e contributiva sono irrisorie. Ci sono tante calciatrici che infatti cercano l’estero per giocare, poiché in alcuni paesi il calcio femminile è ufficialmente riconosciuto all’interno di una federazione avente natura professionistica, con tutte le conseguenze di legge in tema di stabilità del rapporto. Il nostro ruolo è quello di creare i presupposti per il miglioramento di questo movimento sempre più in crescita.”

 

Lo studio si pone in un rapporto nuovo, moderno, allenatore/agente, con attenzione alla parametrizzazione delle abilità dell’allenatore ed al monitoraggio della sua partecipazione emotiva alla gara tramite applicazione di cardiofrequenzimetro ed abbinamento della variazione cardiaca alle differenti fasi di gioco nell’arco della partita, Menasci la tua presenza all’interno dello Studio quanto ha inciso?

Avv. Mario Menasci: “Lo studio sulle performance e le abilità dell’allenatore è un aspetto di primaria importanza, ma ad oggi è un campo “vergine”, non c’è ancora una ricerca approfondita come sui calciatori. Il nostro obiettivo è quello di effettuare una parametrizzazione scientifica sull’apporto, la qualità, ma soprattutto sulla predisposizione emotiva dell’allenatore. Una serie di elementi messi a servizio dei club, i quali sono sprovvisti di dati di natura scientifica in questo campo. Essendo l’allenatore un comunicatore, la gestione delle emozioni assume un valore determinante. Nell’arco delle mie esperienze, in particolare nel Master da “Direttore Sportivo professionista” a Coverciano, ho provato ad approfondire particolarmente la tematica. L’utilizzo del cardiofrequenzimetro permette, per esempio, di rilevare la variazione cardiaca dell’allenatore nelle differenti fasi di gioco, durante l’arco della gara. Questa indagine determina delle risultanze molto interessanti: basta osservare la variazione del battito cardiaco quando la propria squadra è vicina all’area di rigore avversaria rispetto ad una rimessa da fondo campo del proprio portiere. Considerazioni specifiche possono effettuarsi anche sullo studio tramite GPS, in modo da valutare anche le distanze percorse dall’allenatore nell’arco della partita ed il correlativo dispendio energetico. Non tutti sono a conoscenza che alcuni allenatori percorrono distanze superiori ai 2,5 km nell’arco dei 90 minuti di gioco. Senz’altro il mio contributo ha aiutato lo Studio nella realizzazione del progetto. La mia tesi per il master a Coverciano è stata incentrata proprio su questi temi, e le mie esperienze da allenatore mi hanno permesso di capire quanto questi aspetti siano determinanti nella valutazione di un tecnico.”

 

Sei appena reduce dall’esperienza, in quest’ultima stagione, come tecnico dell’Under 15 del Chievo, che esperienza è stata?

Avv. Mario Menasci: “Avere la possibilità di andare a lavorare fuori casa è sicuramente una fortuna nonchè un’esperienza che ti matura e ti completa sotto tanti aspetti. Verona è una città che dal punto di vista ambientale offre una qualità di vita soddisfacente. Il Chievo è una realtà che ha un fascino e una storia fuori dal comune, e queste sensazioni si respirano non appena si mette piede nelle varie strutture della società. Purtroppo la società si trova in un momento storico non felice, e questo non ha permesso il proseguimento del nostro rapporto. Rimane un’esperienza speciale dove mi è stata data la possibilità di allenare un Under nazionale, composta da ragazzi di grande spessore umano, oltrechè di lavorare in estate con alcuni calciatori della prima squadra e di coordinare come docente i corsi di formazione tecnica dell’Accademy. Al Chievo posso solo dire grazie.”

 

Ai tempi della Lazio, sei stato uno dei primi allenatori di Nicolò Armini, giovane calciatore in rampa di lancio del settore giovanile dei biancocelesti, parlaci un po’ di questo ragazzo.

Avv. Mario Menasci: “È un calciatore che fin da piccolo evidenziava delle caratteristiche da predestinato che si evincevano in primis per le spiccate doti caratteriali, oltreché tecniche. Era un leader già all’inizio del suo percorso, in grado di influenzare in positivo i propri compagni di squadra e che in campo riusciva sempre a trovare delle soluzioni intelligenti ed efficienti. Oltre ad una perseveranza e a una passione emotiva nella partecipazione agli allenamenti ed alle partite partite ben oltre la media. Oltre a lui, tra i neo esordienti in prima squadra cito con affetto anche Mattia Felici, anch’egli classe 2001 e fresco di esordio in serie B con il Lecce di Mister Fabio Liverani, nonché Manolo Portanova, esordiente con la Juventus di Mister Allegri in Sampdoria -Juventus.  Con Nicolò, Mattia e gli altri ragazzi classe 2001 condivido un ricordo bellissimo, abbiamo vinto la coppa Italia U13.”

 

Dal campo alla scrivania, cosa ti ha fatto uscire dal rettangolo verde?

Avv. Mario Menasci: “Ho sempre condiviso il percorso legale e quello sportivo. Sono diventato avvocato lavorando contemporaneamente all’interno delle società calcio. L’idea di costituire questo progetto nasce dalla volontà di potermi confrontare su un piano diverso e dare attuazione alle mie idee, all’interno di un’area nella quale sono libero. All’interno di una società di calcio, spesso si incontrano dinamiche più cristallizzate e perimetri ben definiti. Voglio sperimentare le idee in cui credo e svolgere la professione di avvocato all’interno di uno studio come questo può senz’altro permettermelo.”

Michelangelo Ottaviano

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