Arte | Nel segno di Burri

Arte | Nel segno di Burri

di Giuseppe MASSIMINI

A Città di Castello il più grande museo al mondo dedicato ad un unico artista

 

Città di Castello sempre più nel segno di Burri. La Fondazione Palazzo Albizzini collezione Burri ha ideato e realizzato la mostra Obiettivi su Burri. Fotografie e fotoritratti di Alberto Burri dal 1954 al 1993 (Ex Seccatoi del Tabacco, a cura di Bruno Corà, Presidente della Fondazione Burri, fino al 12 settembre). L’evento, per la prima volta, compie una ricognizione esauriente sui maggiori professionisti della fotografia che hanno ritratto il Maestro in differenti momenti e circostanze della sua vita, a partire dagli anni cinquanta quando Burri iniziava a consolidare il suo percorso artistico. In mostra le opere di Aurelio Amendola, Gabriele Basilico, Giorgio Colombo, Ugo Mulas, Sandro Visca, Arturo Zavattini e altri. L’occasione della mostra è anche un momento per andare o tornare a rivedere gli altri ambienti della collezione Burri. Iniziamo da Palazzo Albizzini dove sono raccolte 130 opere, dal 1948 al 1989, ordinate cronologicamente dallo stesso artista in venti sale.

 

Da sinistra, Burridocumento, Alberto Burri e Sestante

L’esposizione, articolata in due piani, ripercorre l’intera vicenda artistica di Burri, dai primi Catrami alla Muffe, ai Sacchi, ai Gobbi per arrivare alle Combustioni, ai Legni e ai Ferri. Seguono le Plastiche bruciate degli anni sessanta, i Cretti degli anni settanta, fino ai Cellotex degli anni novanta. Il percorso continua nelle altre due sedi museali collocate negli Ex Seccatoi del Tabacco. La prima si concentra sui grandi cicli degli anni sessanta – novanta collocate in hangar distinti; la seconda, Terzo Museo Burri, accoglie l’intera produzione grafica, oltre duecento tra fogli e multipli. Meno conosciuta dei Sacchi e delle Combustioni, l’opera grafica è un altro aspetto importante della produzione artistica di Burri “che a volte precorre, a volte segue e in altri casi è coeva con le sue opere maggiori e pone in evidenza anche la sua straordinaria manualità e attitudine alla sperimentazione costante”. Completa la visita Burridocumenta che ci permette di entrare nel mondo di Alberto Burri sin dalla sua nascita a Città di Castello il 12 marzo 1915. Questa nuova sezione documenta tutti gli aspetti del suo lavoro, dagli esordi pittorici all’incontro con la realtà italiana del dopoguerra e all’avventura statunitense. Poi le esperienze pittoriche e l’uso di nuovi materiali, gli incontri con i critici e gli artisti, fino al confronto e all’amicizia con i principali protagonisti della scena artistica internazionale. Attraverso l’uso dei touch screen possiamo consultare i numerosi testi critici, dépliants, riviste, cataloghi di mostre personali e collettive a livello internazionale. Il complesso Burri comprende anche sculture all’aperto che, con le tre diverse raccolte, fanno di questo polo il più grande museo privato al mondo, dedicato ad un unico artista. 

Redazione

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