La Roma si blocca. l’Atalanta torna dea: L’analisi

La Roma si blocca. l’Atalanta torna dea: L’analisi

di Gianluigi Pugliese

(foto di © Gian Domenico SALE – www.photosportiva.it)

La Roma di Fonseca frena e lo fa per la prima volta in questa stagione, davanti ai suoi tifosi e contro l’Atalanta. L’ultima vittoria imposta ai bergamaschi risale al 20 agosto 2017 targata Kolarov. Poi una sconfitta e due pareggi 3 a 3 prima di oggi.
‌Il tecnico portoghese rinuncia a un possibile cambio modulo, riproponendo il 4-2-3-1 a lui più congeniale, cambiando però alcuni degli interpreti. Torna infatti Spinazzola dal 1′ minuto come contro il Basaksehir e Florenzi si rivede alto a destra nei tre che alimentano, o dovrebbero alimentare Dzeko. Si perché il 9 giallorosso oltre alla grande occasione nella prima frazione in cui trova i guantoni di Gollini, si vede poco ed è mal servito.
‌L’ Atalanta dopo aver pagato lo scotto di inizio e debutto Champions, riacciuffato il pareggio contro la Viola, sembra aver rimesso benzina nelle gambe e trovato stimoli. Pressa alto, blocca le uscite della Roma costringendo spesso Pau Lopez al rilancio. I padroni di casa non trovano tempi e alternative di passaggio.
‌Pellegrini gioca spesso spalle alla porta e va in difficoltà nei duelli con Palomino o Toloi a seconda delle zone di campo ricoperte dal numero 7. Dzeko ha sempre Kjaer alle calcagna e sugli esterni, Hateboer e Castagne fanno da tappo alle avanzate di Kolarov Zaniolo – poi passato a destra – da un lato e Florenzi Spinazzola – finché c’è stato – dall’altro. In mezzo al campo la Roma non è libera di palleggiare come vorrebbe perché Cristante è macchinoso nei movimenti ed è frettoloso nelle scelte. Veretout invece si spegne con il passare dei minuti. L’errore in fase di costruzione al momento del goal di Zapata gli costa caro (non sarà certo questa prestazione a macchiare il giudizio dato fin quì al francese). Bene l’esordio di Smalling.
Non c’è da allarmarsi, complessivamente non è una Roma da buttare perché le palle goal importanti non sono mancate: come detto Dzeko, poi Zaniolo Kalinic nella ripresa, ma è certamente un passo indietro sotto tutti i profili rispetto alle ultime gare. La squadra alla fine è uscita tra gli applausi dei suoi tifosi. Non è un dettaglio di questi tempi.
Ok la dea invece, che torna gasperiniana dopo una lunga pausa; dinamismo, ritmo e condizione fisica da vendere. Ottimo il lavoro del reparto arretrato. Sopra la sufficienza anche De Roon, Freuler e un sontuoso Malinovs’kyj oltre a Zapata. I bergamaschi hanno meritato la vittoria.

Redazione

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