Rovereto, la grande stagione dell’arte
di Giuseppe MASSIMINI
Prosegue al Mart di Rovereto e alla Casa d’Arte Futurista Depero la grande stagione dell’arte. In calendario ancora quattro belle mostre. La prima presenta la più ampia esposizione mai realizzata in Europa dedicata a Richard Artschwager (1923-2013). Curata da Germano Celant, in collaborazione con il Guggenheim di Bilbao che ospiterà la mostra la prossima primavera, l’antologica, attraverso un percorso cronologico, evidenzia i nuclei di una ricerca artistica che comincia negli anni Cinquanta del Novecento e arriva oltre i primi anni del Duemila. Volta alla comprensione dello spazio, degli oggetti quotidiani e della percezione, la poetica di Artschwager si è imposta come un unicum nell’arte del secolo scorso (fino al 2 febbraio).
Sempre il Mart ospita la prima mostra italiana dedicata alla danzatrice americana e icona culturale Isadora Duncan (1877-1927). Ribelle e carismatica, vera e propria diva, superò i canoni del balletto romantico in favore di un’autonomia di stili e tecniche. La mostra Danzare la rivoluzione, Isadora Duncan e le arti figurative in Italia tra Ottocento e avanguardia (a cura di Maria Flora Giubilei e Carlo Sisi, fino al 1 marzo) presenta le opere di numerosi grandi artisti che la rappresentarono o che ne furono ispirati come Rodin, Zandomeneghi, De Carolis, Cambellotti, Boccioni, Depero, Severini, Casorati e Nomellini. Da non perdere Intermedia. Archivio di Nuova Scrittura. La collezione di Paolo Della Grazia (a cura di Nicoletta Boschiero e Duccio Dogheria, fino al 1 marzo). Fulcro della rassegna le ricerche tra parole e immagine nel corso del Novecento, con particolare attenzione a movimenti come Poesia visiva, Poesia concreta e Fluxus. Fu il collezionista Paolo Della Grazia nel 1988 a decidere di collocare la raccolta al Mart di Rovereto e al Museo di Bolzano. Da qui la doppia mostra Intermedia. Il Mart, ospita la pregevole documentazione libraria e archivistica dell’ANS. Infine alla Casa d’Arte Futurista Depero Tuuumultum! Campionature tra arte, musica e rumore dalle Collezioni del Mart (a cura di Nicoletta Boschiero e Duccio Dogheria, fino al 29 marzo). L’esposizione indaga il rapporto tra arte, musica e rumore nel corso del Novecento con particolare riguardo a precisi momenti storici posti a confronto. Si inizia dalle sperimentazioni sonore del Futurismo, (manifesti di Luigi Russolo e Francesco Balilla Pratella e tavole nomalinguistiche di Fortunato Depero) per poi aprirsi alle sonorità rumoriste del secondo Novecento, come la Poesia sonora e la musica sperimentale. Le opere in mostra dialogano con grafiche, documenti, libri d’artista, dischi, manifesti, video e tracce sonore provenienti dall’Archivio del ‘900 del Mart.