Coronavirus, turismo a rischio anche nella Capitale
di Francesca EMPLER
L’arrivo del Coronavirus nella Capitale ha destabilizzato i cittadini e i numerosi turisti che in questi giorni girano per le strade della città con mascherine o sciarpe per coprire naso e bocca.
Una situazione che ancora oggi preoccupa e che ha creato non solo panico e preoccupazione, ma anche un forte impatto negativo per il turismo. Ad annunciare lo stato di allarme è stato Alessandro Nucara, direttore generale Federalberghi, intervistato a 24Mattino su Radio 24. Ha infatti dichiarato che, a causa dei voli bloccati, i sempre numerosi turisti cinesi non potranno venire a visitare a febbraio l’Italia, quando invece si pensava che ne arrivassero, solo in questo mese, circa 400.000. Oltre al quantitativo di gente, Nucara ricorda anche che gli stessi cinesi, amando fare shopping in Italia, riescono a spendere fino a 2000 euro al giorno.
Grandi prospettive si avevano dunque per il 2020, tanto che si pensava di arrivare a più di un milione di passeggeri e, per tale ragione, il Comune di Roma stava progettando di raggiungere i 132 voli giornalieri con le 12 principali città della Cina.
Per quanto riguarda nello specifico la Capitale, a fare una dichiarazione è il presidente di CNA turismo Marco Misischia che quota al 30% le perdite di fatturato a causa delle numerose disdette non solo dei turisti provenienti dalla Cina, ma anche di tutti coloro che provengono dai paesi del Sud est asiatico e dai paesi vicini alla Cina. Questa infausta perdita si abbatte soprattutto tra dicembre e febbraio, periodo coincidente con il Capodanno cinese e le annesse ferie che fanno di solito salire fino al 25% la presenza complessiva dei turisti. Misischia si mostra molto preoccupato per la decisione del Presidente del Consiglio di chiudere i voli. Per di più portali come Booking, Expedia e Agoda permettono, fino al 29 febbraio, la cancellazione gratuita delle prenotazioni dalla Cina, da Macao e dalla Thailandia, incrementando in questo modo il clima di instabilità dell’ultimo periodo.
Il segretario della CNA di Roma, Stefano di Niola, ha dichiaro che il CNA si sta adoperando per monitorare questo momento critico e le ricadute economiche sul territorio. Ciò di cui si ha bisogno ora è una tempestiva riapertura dei collegamenti internazionali.