#Iorestoacasa | Anna Salvati, Fontana di Piazza San Pietro
di Giuseppe MASSIMINI
Dallo studio di Anna Salvati mi arriva un’altra opera dal ciclo “Fontane di Roma”, iniziato alla fine degli anni ottanta, con alcuni disegni in bianco e nero e rielaborati oggi con tecniche digitali. Si intitola “Fontana di Piazza S. Pietro” e a differenza delle altre è ripetuta con colori diversi in un trittico compositivo di ispirazione gotica. Ad oggi sono più di 30 le opere realizzate. Ci raccontano la poesia e la storia di Roma racchiusa nella sua sacrale bellezza e nella sua possente monumentalità. Radice comune a tutte le opere la figura femminile legata al tema dell’acqua. Fontane note e meno note come quella del Tritone di piazza Barberini e La Barcaccia di piazza di Spagna o come quella detta Il Nasone l’umile fontanella di ghisa che si trovava a tutti gli angoli delle strade di Roma, ora in pochi esemplari. Scenografica la Fontana degli artisti in via Margutta, suggestiva La Botticella in Via Ripetta, pittorica quella del Pantheon in piazza della Rotonda.
Esponente del movimento Donna Agrà con Sante Monachesi, Anna Salvati è nata a Bellegra nel 1948. Vive e svolge la sua attività artistica a Roma nelle vecchie scuderie del Castello di Torrenova. La prima mostra alla Galleria Michelangelo in via Margutta, a Roma, nel 1979. Segue un’intensa attività espositiva in Italia e all’estero. Ha ricevuto premi e riconoscimenti tra cui la Medaglia di bronzo dell’Istituto Poligrafico Zecca di Stato e l’Oscar dell’arte a Palazzo Barberini a Roma. Le sue opere figurano in diverse collezioni pubbliche e private. Altra sua grande passione la poesia. Di recente ha pubblicato una raccolta di poesie sul tema dell’acqua. Recita una sua poesia: “Abbandonata/ a pelo d’acqua/ respiro Luce./ Onda per onda / l’Acqua/ scivola/ su me / Leggera./ Accarezzata./ Abbracciata dal mare/ mi dilato./ Mi sciolgo./ Mi fondo./ Risalgo/ al blu del cielo/ evanescente/ come nube”. Alla riapertura dei musei le sue opere saranno esposte alla Locanda Martorelli, Museo del Gran Tour, Ariccia. Andra’ tutto bene.