#Iorestoacasa | Rosita Sfischio, la poesia del bello
di Giuseppe MASSIMINI
L’arte e la bellezza non devono fermarsi. Mi è capitato in questi ultimi mesi, un po’ più spesso di un tempo, di vedere le opere di Rosita Sfischio esposte in più occasioni. Prima al Museo Archeologico di Sezze e poi al Museo Civico di Marino. Ora, risfogliando un suo catalogo, sono ancora più convinto della sua genuina vocazione pittorica lontana dalla tentazione dei giochi di tendenze e da compromessi di gruppi e di mercato.
La sua storia di pittrice è ben nota dai primi esiti sulla riflessione di alcuni valori dell’arte del passato alla consapevolezza di rendere attuale il linguaggio di ieri per il racconto di oggi. Senza mettere in discussione la sua fedeltà alla grande tradizione della pittura figurativa, si rivolge ora ad una tematica ancora più quotidiana e familiare (figure femminili, interni, ritratti) senza mai cadere nei pericoli di una pittura illustrativa. In questi ultimi lavori si sofferma sulla sontuosità della composizione e sulla giustezza dei toni con la luce che scivola sui soggetti e sui corpi mettendo a fuoco le proprie ricerche e le sue esperienze del passato. Dal nostro archivio riproponiamo alcuni quadri più significative sul tema della Danza dipinte con una plasticità essenziale e con modulati rapporti tonali: Ballerina allo specchio, Danza al chiaro di luna, La sosta.
Dei disegni a pastello, impreziositi di lievità timbriche, Voli, realizzato per la mostra in nome di Leonardo a 500 anni dalla sua scomparsa (Museo Civico di Marino, aprile 2009); La vendemmia per la mostra Dipinti e vini d’autore (Museo Archeologico di Sezze, novembre 2019); Riflessi per la mostra “Percorsi senza tempo” (Museo Archeologico e Pinacoteca E. Rosa, Amelia, gennaio 2014). Rosita Sfischio vive e lavora a S. Severo – Foggia. Da più di 50 anni è sulla scena dell’arte; le sue opere si trovano in diverse collezioni pubbliche e private in Italia e all’estero
