#Iorestoacasa | Marco Diaco, nel corpo della materia
Per il consueto appuntamento “#Io resto a casa” oggi vi proponiamo Marco Diaco. Classe 1950, vanta una vasta biografia con scritti di autori diversi che, negli anni, di volta in volta, hanno puntualizzato le esperienze, le conquiste e i successi dell’artista. Agli inizi del suo percorso ha saputo cogliere, con una pennellata veloce e disinvolta, attimi di vita popolare con una libertà interpretativa fuori dai canoni appresi all’Accademia di Belle Arti di Roma dove ha avuto come maestri Virgilio Guidi e Alberto Ziveri, due notevoli esponenti della scuola romana. Dopo questo primo periodo altri interessi stimolano la ricerca dell’artista. Si avvicina alla grande lezione di Lucio Fontana e di Alberto Burri, si rimette in discussione e, alla fine degli anni ’80, arriva la svolta decisiva. Un traguardo ambizioso ma pienamente riuscito. Rimette a fuoco il proprio campo visivo che va giudicato non solo in chiave di crescita e di maturazione ma anche di salti e di rottura e avvia un nuovo ciclo di lavori con il quale raggiunge i punti più alti della sua pittura, figlia dell’informale europeo ma anche dell’antica grammatica mediterranea.
Diaco lavora direttamente sulla superficie del quadro in una costante sperimentazione di tecniche, supporti e materiali. In alcune opere il colore è forte e deciso: scansione i volumi, perfora la superficie dell’opera ed elimina dalla tela ogni elemento superfluo; in altre gioca con toni scuri tagliati da lampi di luce e in altre ancora lascia spazio a chi guarda la libertà di definire il senso dell’opera. E’ inutile e superfluo dare a queste forme un vero significato, vivono in sospensione dentro la superficie del quadro a tutela e a garanzia della sua spazialità il cui fondo ultimo, ai di là del quadro, è la luce. Unica tonalità di base. Conosciuto dal pubblico e molto apprezzato dai collezionisti che nel tempo hanno seguito l’evoluzione del suo lavoro Diaco nasce nel 1953 a S. Pietro a Madia in provincia di Catanzaro. Vive a Roma dove lavora come architetto