La Roma chiude per Smalling sul fotofinish. Ecco perchè il mercato è da promuovere.
di Gianluigi Pugliese
(foto di © Gian Domenico SALE – www.photosportiva.it)
E alla fine arriva Chris Smalling!
La Roma chiude il mercato con la pedina che gli mancava e lo fa proprio all’ultimo respiro. Un centrale di difesa in grado di fare la differenza e di dirigere la crescita di Ibanez, Mancini, Kumbulla. La nuova proprietà ha iniziato col piede giusto se si considerano le tante difficoltà alle quali ha dovuto far fronte: un assetto societario da ristrutturare (lavori in corso in questo senso) e una situazione economico finanziaria ereditata che fa acqua da tutte le parti. E poi ancora: il fatto di non avere un ds in carica a condurre le trattative, di riuscire a concentrare le risorse in sessioni di mercato che da tempo, un po’ ovunque, sono fatte di prestiti con obbligo o con diritto di riscatto. Situazioni complesse queste che non vanno trascurate e che la Roma è riuscita a tenere sotto controllo.
Si è vero, l’obbiettivo per ciò che riguarda il campionato rimane quello di centrare la quarta posizione e la rosa rimane comunque corta sul lato qualitativo. Alcune questioni sono da sistemare. Non c’è in termini tecnici il sostituto di Zaniolo perché il quasi certo arrivo di El Shaarawy (duttile in entrambi le corsie) si è arenato sul più bello. Non si è riusciti a piazzare Pastore (l’ingaggio è troppo alto e mancavano avance concrete). Altri esuberi sono Fazio e Juan Jesus. Vedremo se gennaio sarà il mese giusto per accontentare le parti.
Vanno invece applaudite le operazioni in uscita di Perotti e Schick visto che il ceco è andato al B. Leverkusen per 26,5 mln di euro e che l’argentino non faceva parte del progetto tecnico. Kluivert va in prestito secco al Lipsia per un anno e Florenzi sempre in prestito ma con diritto di riscatto al PSG. Altri nodi da sciogliere in futuro saranno quelli di N’Zonzi (prestito al Rennes) e Cetin (Hellas Verona). Su quest’ultimo andrà valutata la stagione con gli Scaligeri. Ceduti a titolo definitivo anche Defrel (Sassuolo) e Kolarov (Inter).
Si può dire dunque che le percentuali di gradimento da parte dei tifosi sulla condotta delle operazioni, sono aumentate. Smalling (allo United vanno 15 mln) dà sicurezza e esperienza al reparto. Si era parlato molto della sua conferma così come quella di Mkhitaryan. Sembravano un miraggio ma alla fine anche nel 2020, che dir si voglia, conta la volontà del giocatore. Con Kumbulla si è andati a fare un investimento, Pedro è una garanzia, Mayoral è un buon vice Dzeko con prospettive interessanti (all’occorrenza può giocare in coppia col bosniaco). Diventano a tutti gli effetti della Roma anche Veretout (16 mln alla Fiorentina) e Carles Peres (11 mln al Barcellona).
Non va inoltre dimenticato che la piazza era abituata ad un continuo via vai di calciatori. Quest’anno non c’è stata alcuna partenza dolorosa. Pochi acquisti ma mirati. C’è sicuramente ancora tanto da fare per riportare la Roma a competere nelle zone alte della classifica, però la strada intrapresa è incoraggiante.