LE PAGELLE | Lazio-Zenit 3-1: Parolo, la storia meravigliosa. Correa il Genio
di Fabio BELLI
Le pagelle biancazzurre di una grande notte europea, col tris della Lazio sullo Zenit San Pietroburgo:
Reina 6: Serata di ordinaria amministrazione, se non fosse per il gol sul quale comunque non ha colpe eccessive.
Patric 6.5: I russi si fanno sentire sul piano fisico e lui non sconta nulla mettendo sostanza in ogni intervento.
Luiz Felipe (dal 15’st) 6.5: Entra molto bene in partita, dimostrandosi efficace nella gestione di palloni che scottano. Concentrato.
Hoedt 7: Probabilmente la sua miglior prova da quando è tornato alla Lazio, si impone come perno centrale insuperabile.
Acerbi 6.5: Ancor più propositivo del solito sul piano delle proiezioni offensive, lascia però troppa libertà a Dzyuba sul gol russo, comunque unico errore della sua partita.
Lazzari 7: L’errore a fine primo tempo grida vendetta, ma il suo mestiere non è quello di far gol, ma di bruciare la fascia destra sotto i suoi tacchetti, e lo fa a meraviglia in occasione dell’azione del rigore.
Fares (dal 23’st) 6: Entra e pensa soprattutto a fare ordine, con la Lazio impegnata a gestire il doppio vantaggio.
Parolo 7.5: Realizza un gol meraviglioso, ne sfiora un altro e in generale la sua prestazione è impreziosita dalla storia che si porta dietro. Finalmente decisivo in Champions dopo anni da protagonista in Serie A.
Akpa Akpro (dal 15’st) 6.5: Entra proponendo il solito concentrato di energia e applicazione, conferma l’onda positiva di questo inizio di stagione.
Lucas Leiva 7: Il centrocampo è il suo Universo e lui è il Sole: tutto ruota intorno a lui, nel bene e nel male. Averlo recuperato ad alti livelli è un acquisto top dopo le difficoltà e l’operazione dell’anno scorso.
Cataldi (dal 23’st) 6: Impiega qualche minuto per trovare la posizione, entra comunque con buona determinazione.
Luis Alberto 6.5: Stavolta gli manca il guizzo decisivo, ma quando tocca palla la squadra trova sempre la nota giusta. Prezioso.
Marusic 7: Domina la fascia sinistra, la sua fisicità è indispensabile contro una squadra come lo Zenit, ma è preziosissimo anche in chiave tecnica, dispensando anche qualche preziosismo niente male.
Correa 8: Già a Crotone aveva dimostrato di essere in grande forma ma stavolta la sua prestazione è stata monumentale, tutti i pericoli creati dalla Lazio nascono dalle sue invenzioni, sulla chance mancata di Parolo sembra smaterializzarsi in area. Geniale, magari trovasse continuità a questi livelli.
Immobile 8: Ormai è tarantolato, l’hanno fatto arrabbiare di brutto e parte con un Eurogol che lascia a bocca aperta. Doppietta in Champions e 132 gol nella Lazio, snocciola record ma ha bene in mente gli obiettivi di squadra, che grazie a lui sono sempre più vicini.
Muriqi (dal 36’st) 6: Ha la grande chance per sbloccarsi ma non riesce a sfruttarla, peccato perché a grande generosità non corrisponde una buona fuidità nelle giocate. Gli serve un gol, è evidente.
L’all. Simone Inzaghi 8: In Champions League la Lazio ha giocato quattro gare coi fiocchi: ormai non più un caso o un exploit, ma la consapevolezza di un lavoro lungo quattro anni che ora trova consacrazione anche sul massimo palcoscenico europeo. Di fronte a un avversario di calibro internazionale sembra tutto facile e questo è un merito enorme per lui e per la squadra.