Indiscreto del 18/04/2016: le ultime riflessioni de Il Regionale tra “vigliacchi” e “purciari”
a cura de Il Regionale
Elezioni/1 – Bertolaso a Roma Est fa meno pubblico dei Litfiba senza Piero Pelù
Grande successo per la missione di Guido Bertolaso a Roma Est. Visto che i quartieri oltre il Pigneto sembrano essere come lande sperdute nel deserto, il buon Guido per sicurezza si è portato addirittura il trolley, non si sa mai che coni mezzi pubblici di Roma dovesse essere costretto a impiegare più di tre giorni per tornare a Palazzo Grazioli. Comunque sia, grande comitato d’onore a Centocelle per l’arrivo dell’ex capo della Protezione Civile: ben sei persone ad accoglierlo a braccia aperte, fra cui due consiglieri municipali, un portaborse e una vecchietta innamorata. Pensate che in piazza dei Gerani volevano chiamare l’esercito per gestire l’ordine pubblico: ma sembra che fosse una chiamata‐scherzo di Alemanno, che lui a chiamare l’esercito si eccita sempre.
Elezioni/2 – Giorgia è la signora del Photoshop: tutti eccitati di fronte ai Meloni
A proposito di eccitarsi, sono spuntati dei cartelloni in giro per Roma in cui una strafica alta un metro e ottantacinque e somigliante alla Claudia Schiffer dei bei tempi invitava a votarla come sindaco. Tanta era la differenza che quando abbiamo letto Meloni credevamo fosse riferito alle abbondanti misure della signora raffigurata. Invece era tutto vero (si fa per dire): si trattava della cara Giorgia in lizza per lo scranno del Campidoglio. I corsi di Photoshop hanno subito nell’ultima settimana un’impennata dell’88%: i miracoli sono possibili.
Elezioni/3 – Il comitato elettorale di Giachetti dentro una discoteca di proprietà di Poste Italiane
Intanto nei giorni scorsi Roberto Giachetti ha inaugurato il suo comitato elettorale nella giallorossa San Lorenzo. In particolare l’ex radicale sarà ospitato per l’occasione dal noto live-club “Ex Dogana”, avamposto storico della sinistra gramsciana dove si sono svolti eventi rimasti nel cuore e nella storia del proletariato italiano come la presentazione del film dei The Pills. La cosa divertente è che in pieno clima Affittopoli scopriamo che l’Ex Dogana è come dice il nome stesso, un vecchio deposito delle Poste Italiane ancora appartenente a Cassa Depositi e Prestiti. Il locale è stato concesso dalla società parastatale ai gestori della discoteca e in questo caso “sub‐prestato” a Giachetti. Insomma, il PD non sborserà una lira per il suo Comitato che si trova in fondo in un locale pubblico. Ottima premessa per il futuro.
Elezioni/4 – Gli altri si organizzano: Adinolfi cerca… spazio. Razzi cita Branduardi
Mentre i big si sfidano nelle loro specialità (photo‐fake, occupazioni e riunioni geriatriche), i piccoli candidati cercano di farsi pubblicità come possono. Ad esempio il senatore Razzi ha proposto di eliminare il problema dei topi nella Capitale importando 500.000 gatti dall’amica Corea del Nord. Una volta eliminati i topi, bisognerà importare un milione di cani dal Laos, quindi arriverà direttamente una delegazione dalla Cina per eliminare i cani con una grande saga dell’arrosto. In ultimo ci sarà Angelo Branduardi che con un soldino riporterà tutti a casa, sempre se suo padre sarà d’accordo. Ah, poi c’è Adinolfi: il difensore della vera famiglia italiana è alla disperata ricerca di un seggio dove votare, visto che quelli attuali sono dotati di cabine troppo piccole per ospitarlo. Lo stesso problema del nostro Quintalone, che a differenza di Adinolfi almeno non è preoccupato dalle donne: più che altro, è viceversa.
Impianti e stolti/1 – Poveri imbecilli ironizzano senza leggere: i profili fake arma dei coglioni troll
La scorsa settimana abbiamo pubblicato uno speciale dedicato ai problemi dell’impiantistica sportiva: come recitava un famoso film degli anni settanta, “La polizia si Incazza”, al terzo giorno la polizia si incazzò davvero: da un anno continuiamo a mettere i cittadini in guardia rispetto gli scempi e gli sprechi relativi agli stadi romani, con documenti, interviste e un lavoro che ben altre testate dovrebbero svolgere. Alcuni poveri imbecilli l’anno scorso ironizzarono su quanto proponemmo sullo Stadio della Roma, altri invece giustamente approfondirono. A un anno di distanza, i problemi da noi evidenziati non solo stanno venendo a galla, ma si sono addirittura moltiplicati. Lunedì ci siamo occupati per la prima volta anche dello Stadio Flaminio: tanto è bastato al profilo fake su Facebook di un giornalista romano e laziale di nome ma ben poco di fatto, per lanciare i soliti sbrodolanti insulti che riserva a tutti quelli che non la pensano come lui e che sarebbero impegnati in presunte campagne a favore del presidente della Lazio, Lotito.
Impianti e stolti/2 – Se questi sono gli anti-lotitiani, il presidente della Lazio starà lì per altri 152 anni
Caro personaggetto, come direbbe il governatore della Campania De Luca, ci fai molta pena visto che non ti prendi neanche la briga di leggere quanto scritto. Non riusciamo a capire cosa c’entri stavolta la tua ossessione-Lotito, soprattutto nella fattispecie di un argomento che non riguarda il presidente della Lazio ma solo il vergognoso degrado in cui versa lo stadio Flaminio. Causato anche dall’amministrazione di gente tanto vicina alla mano a paletta che tu ami tanto, come dimostrano, oltre ad alcune pubblicazioni di dubbio gusto, anche i tuoi metodi da squadrismo nazista che non risparmiano donne e prime firme di Sky che hanno raggiunto mondi che tu puoi solo guardare col binocolo. Se c’è qualcuno che sulla contestazione a oltranza ci tira su un piatto di minestra e ci ha creato una carriera che gli permette di portare a casa lo stipendio a fine mese, sei proprio tu. Insultare non serve nulla se prima non si legge quanto scritto. A nessuna persona sana di mente verrebbe oggi di investire sul Flaminio il doppio dei soldi che servirebbero per un impianto nuovo di zecca, davvero moderno e polifunzionale Parlare poi di soldi da gettare in pasto alla famiglia Nervi per “levarseli dalle palle” è quanto di più irrispettoso ci sia. Noi non vogliamo entrare in guerre di retrobottega con nomi falsi e pugnalate alle spalle: non ci interessa proprio e guai a chi denigrerà il nostro giornale celandosi dietro un vile anonimato. Da sportivi ci auguriamo un futuro più florido per la Lazio rispetto ai gravi errori di questa stagione, ma da giornalisti non possiamo che rilevare che se il quoziente intellettivo di chi si professa “antilotitiano” è questo, l’attuale proprietario della Lazio andrà avanti per minimo altri 152 anni.
Impianti e stolti/3 – Chi parla senza cognizione di causa è destinato alla Serie B
Per far capire meglio il concetto: l’utilizzo del Flaminio è legato ai Beni Culturali e al parere vincolante della Famiglia Nervi. Secondo il ragionamento di chi si diverte ad insultare, sarebbe come dire che investendo un milione di euro per la riqualificazione di Pompei, poi ci si possa costruire anche una villa dentro. Stessa cosa con le dovute proporzioni al Flaminio: non si può tirar su una speculazione privata in nome di una “tradizione” completamente inventata: il Flaminio è stato casa della Lazio quando lo era anche della Roma. Salvo qualche anno di Serie B, che evidentemente qualche stolto rimpiange, perché si sa, quando la barca è affondata, gli sciacalli fanno come gli pare e ci si avventano sopra.
Qui Ciociaria – A Frosinone grossi ritardi. I canarini, in caso di salvezza, rischiano di giocare a Pescara
Continuiamo a parlare di stadi e stavolta trasferiamoci a Frosinone: grossi ritardi per lo stadio Casaleno. L’impianto comunale che la società del presidente Maurizio Stirpe dovrà ristrutturare per quattro milioni di euro è in grande ritardo: sei i canarini dovessero riuscire a salvarsi, l’anno prossimo potrebbero essere costretti a iniziare il campionato a Pescara. Già è strana la situazione secondo cui il presidente di una società di calcio prende dei soldi dal Comune per ristrutturare l’impianto che gestirà e da cui trarrà profitto. Che la costruzione sia perfino in ritardo è davvero il colmo: ora bisogna capire se Stirpe trarrà più interesse dall’effettuare un altro torneo al “Matusa”, oppure completare l’impianto pur iniziando a circa 200 km di distanza. Sulla base di questa valutazione sono aperte le scommesse sulle chance di salvezza del Frosinone.
Calcio e brasserie/1 – Tavole calde e tavole rotonde: fuffa a vantaggio dei soliti noti
Ma non abbiamo certo finito qui: c’è chi ogni tanto piazza un insulto, così gratis, mettendo le mani avanti su iniziative improbabili che portano solo fuffa e niente più al nostro movimento calcistico. Noi potremmo anche sorvolare, ma come abbiamo spiegato per il Flaminio, a sentirci dire dopo 50 anni quello che dobbiamo dire o non dire, con condimento di insulti, ci siamo veramente rotti il cazzo. Qualche giorno fa è stata organizzata una tavola rotonda in una tavola calda vicina a un parco nella periferia di Roma: vi hanno partecipato sette/otto persone, i soliti presidenti della solita cricca di società che vorrebbero cambiare il calcio laziale ma che finiscono sempre per discutere di cazzate relative ai loro interessi di bottega. C’è chi subaffitta i campi e poi lamenta il fatto che la Federcalcio dovrebbe diminuire i costi e regalare defibrillatori a destra e a manca. C’è chi ospita nelle proprie scuole calcio bambini al prezzo di oltre mille euro l’anno e vuole farsi credere buon samaritano: tutto malcostume da noi denunciato con veri servizi giornalistici. E’ molto bello dire “ci sono tanti problemi”, “bisogna fare qualcosa”, “c’è da cambiare”. Ma poi cosa, COSA??? Poi è chiaro, con le elezioni del CR Lazio in arrivo, a noi qualche idea è venuta riguardo a cosa possa servire tutto questo. Sia chiaro, ognuno può tirare su il circo che vuole, spacciare redazioni per tavole calde o viceversa: ma i calcetti e gli insulti piazzati lì, giusto perché qualcuno se ne accorga e qualcuno no, sono roba da infami e non smetteremo MAI di difenderci.
Calcio e brasserie/2 – Non si risolve nulla chiamando in causa solo i potenti
Tornando al concetto delle società, bisogna mettersi in testa che il primo modo per risolvere i problemi è quello di ri‐ spettare tutti quanti le regole ed evitare di fare i furbi. Il nostro giornale, pur andando contro i propri interessi in alcune occasioni, ha sempre denunciato gli abusi perpetrati da alcuni club: motivo per i quali ci sono società che raggiungono vette importanti dal punto di vista economico e altre che, loro sì, restano da sole a scontrarsi con la burocrazia. Fare una tavola calda sui problemi di un settore invitando solo i soggetti più “potenti” è come parlare della crisi della società in Serie A e chiamare in causa solo Juventus, Milan e Inter. Quando anche i piccoli club, quelli che davvero fanno sport in maniera disinteressata e per il territorio e non sono solo considerati polli da spennare, potranno dire la loro, allora forse qualche qualche proposta davvero concreta potrà essere avanzata. Altrimenti diventa un parlarsi addosso.
Tornei – Il Massimina non parteciperà al Torneo di Grottaferrata
La scorsa settimana si sono riuniti quattro personaggi al ristorante “Giancarlo al Canneto” a Grottaferrata, dietro una bella carbonara. Le società parteciperanno ai tornei “Beppe Viola” e “Città di Grottaferrata”. Durante una lunga chiacchierata, tra contestazioni e botta e risposta, è stato deciso che la società Massimina non parteciperà al Torneo di Grottaferrata.
I ministeri del calcio – Il Ladispoli si interroghi sui suoi risultati
Crisi in casa Ladispoli: il presidente Paris dovrebbe immediatamente chiedere informazioni sui risultati calcistici della sua stessa società, chiedendo al DS Nista quali sono stati i risultati finora ottenuti. Va ricordato che questo signor Nista lavora al ministero dello Sviluppo Economico. Ancora più deludente il lavoro del DS del settore giovanile, Dolente, che deve pensare ai 2002 che stanno retrocedendo. Paolo Armeni invece è finito sotto le grinfie del presidente dell’Albalonga: addirittura è in prova per il settore giovanile. Che bella carriera!