L’intervista | Rosita Sfischio, la grande bellezza della pittura
di Giuseppe MASSIMINI
Rosita Sfischio vive a San Severo, Foggia. E’ molto conosciuta e amata dai collezionisti. Da più di cinquant’anni è sulla scena dell’arte. La sua biografia vanta numerose mostre in Italia e all’estero, sempre accompagnata da riconoscimenti, premi e testimonianze critiche. Nel suo cammino di pittrice è rimasta sempre fedele alla grande tradizione della pittura figurativa senza mai cedere a mode plaudenti. Guarda sia ai grandi maestri del passato che a quelli contemporanei che, in un modo e nell’altro, hanno influenzato il suo cammino di pittrice, forte oggi di una sua autonomia di voce che non passa di certo inosservata.
Ricorda il suo primo dipinto?
Si. Una composizione di rose rosse esposte nella mia prima mostra alla galleria comunale di San Severo.
Quali sono i temi della sua pittura?
Paesaggi luminosi, ritratti e figure femminili rappresentate in pose e versioni diverse.
Esiste una continuità tra i suoi primi lavori e le opere ultime?
Sicuramente si, anche se nel tempo ho apportato qualche variante sia nella scelta dei soggetti che nell’impianto compositivo. In questa continuità c’è tutto il mio percorso artistico ancora oggi in continua evoluzione.
Ci sono degli artisti del passato in cui si riconosce?
Sono stata affascinata dalla bellezza dei lavori di Renoir e di Dégas.
E’ giunto il momento di fare un bilancio della sua attività?
La soddisfazione che ancora mi dà la pittura per me è già un premio.
Si è mai sentita protagonista?
Ho sempre lavorato in disparte, lontana dalle luci della ribalta. Il mio mondo è lo studio, rifugio sicuro.
Di tutte le mostre che ha realizzato quale è stata per lei la più importante? E perché?
Non esistono mostre più importanti di altre. Grazie alle mostre è possibile verificare meglio i risultati ottenuti. Incontrare persone interessate alla mia pittura, ascoltare i loro commenti mi hanno sempre portato a riflessioni utili e a nuovi orizzonti.
Di premi e riconoscimenti ne ha ricevuti tanti. E’ soddisfatta?
Ricevere premi e riconoscimenti fanno certamente piacere. Danno nuova energia e sono di grande aiuto per continuare.
Che rapporto ha con la critica militante?
Direi equilibrata. Ogni critica negativa o positiva aiuta sempre a crescere.
Come vede la nostra situazione artistica?
Variegata e politicizzata. Solo il tempo può dare il giusto giudizio.