L’intervista: Anna Maria Tessaro, autoritratto d’artista

L’intervista: Anna Maria Tessaro, autoritratto d’artista

di Giuseppe MASSIMINI

Ci incontriamo nello studio di via Policarpo Petrocchi a Roma. Appoggiato sul cavalletto Mercato a Barbados, del 1990. “E’ una delle mie opera preferite – mi dice- e fa parte della mia collezione privata”. Su un antico cassettone tra fotografie con amici, pittori e critici, spiccano premi e riconoscimenti. Appesi alle pareti dipinti ad olio, tempere su carta, incisioni, intervallati da manifesti di mostre personali e collettive, ripercorrono i vari passaggi della sua lunga attività artistica. 

Iniziamo dalle tappe più significative della tua ricerca?

Anche se nella mia carriera ho sviluppato tematiche diverse, talora apparentemente contrastanti, ho sempre mantenuto un profondo legame con la natura. Ho iniziato con la pittura di paesaggio seguita da nature morte e ritratti. Poi ho affrontato temi di vita quotidiana e sociale e di carattere religioso. Al realismo della prima maniera ho sostituita una pittura più intima e dai forti valori espressionisti. Successivamente ho  orientato la mia ricerca verso l’astrazione geometrica con un attenzione alla scomposizione delle forme in ideale collegamento con la natura. Una mostra di Burri mi ha stimolato ad avvicinarmi alla pittura materica.

L’incontro con la pittura materica è stato l’inizio di un nuovo viaggio?

No. E’ stato solo un momento del mio percorso. In questo periodo ho realizzato vari lavori con frammenti di stoffe, ritagli di cartone ….E’ stato un episodio isolato. Quasi un gioco.

Dopo questa esperienza cosa hai fatto?

Mi sono riavvicinata progressivamente ai soggetti iniziali realizzati con una personale tecnica di stampa a contatto. Parallelamente ho continuato con l’incisione e in particolare con la tecnica della punta secca. Attualmente mi sto dedicando all’acquerello, un antico amore che non ho mai abbandonato.

Da sinistra -Verso la luce, -La grande Quercia, -Mercato a Barbados di Anna Maria Tessaro

I tuoi punti di riferimento?

Sicuramente la pittura espressionista unita a un particolare interesse per l’opera di Cézanne e di Picasso.

Hai un colore che preferisci rispetto agli altri?

Partendo dai colori primari uso diverse scale cromatiche di armonie e di contrasti che ottengo dalla mia tavolozza.

Sei stata mai condizionata da scelte di mercato?

Ho avuto tante richieste anche per opere su commissione. Ma non mi sono mai lasciata condizionare. Quasi sempre ho preferito rinunciare.

Come vedi la nostra situazione artistica?

Siamo vittime delle richieste che il mercato ci impone. Spesso si cade sotto il gioco dell’effimero e dell’innovazione a tutti i costi.

Redazione

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