Arte | Cinzia De Felici, il segno di un’emozione
In mostra al Centro d’Arte la Vetrina a Roma le opere dell’artista
di Giuseppe MASSIMINI
Circolo vizioso, Riflessioni, Subacquea, Immagini sospese: sono alcune delle opere di Cinzia De Felici esposte a Roma, fino all’8 dicembre, al Centro d’Arte La Vetrina in viale San Giovanni Bosco, 63. Cinzia De Felici è autodidatta. Non appartiene a nessuna scuola se non a quella dell’arte. La sua formazione avviene sul campo: studia i grandi maestri del novecento, trascorre ore davanti al cavalletto, consulta libri e cataloghi d’ arte. Un cammino punteggiato da tanti punti di riferimenti: da Kandinsky a Pollock passando per Malevic. Di Kandinsky utilizza il contrasto tra chiaro e scuro, il valore del nero, la tensione dinamica dello spazio; di Pollock la pennellata gestuale e la tecnica del dripping. L’incontro con Malevic la porta, invece, all’equilibrio dinamico delle superfici, al moltiplicarsi delle forme animate da una energia cosmica. Poi raccoglie la lezione compositiva di Paul Klee e avvia il suo percorso di pittrice, cerniera tra i padri delle avanguardie storiche e la sua forte espressività pittorica nutrita dal segno, dal gesto e dal colore.
Protagonista delle sue opere è sempre il colore, più forte ed espressivo delle forme, che è chiamato a riempire; un colore che nasce dalla necessità di dipingere emozioni, tracce e impronte di un passaggio; di un’esistenza. Anche lo spazio compositivo partecipa alla fugacità del ricordo frantumandosi in un numero infiniti di segni danzanti come figure o perimetri di una calligrafica narrazione. L’artista lavora direttamente sulla tela o su altro materiale. Stende un colore dietro l’altro, gioca su aggiunte, sottrazioni e sovrapposizione di segni. Colpisce subito visitando la mostra la sua grande capacità di ricerca lievitata nel suo personalismo astrattismo informale. E’ solo l’inizio di un percorso che va letto non solo come momento di crescita e di evoluzione ma anche come testimonianza di alta poesia interiore.