Il firmamento dell’Islam medievale in una grande mostra al MAO di Torino

Il firmamento dell’Islam medievale in una grande mostra al MAO di Torino

di Giuseppe MASSIMINI

Resterà aperta fino al 17 settembre al MAO, Museo d’Arte Orientale di Torino, la mostra Metalli sovrani. La festa, la caccia e il firmamento dell’Islam medievale. Curata da Veronica Prestini, la rassegna, in collaborazione con The Aron Collection, presenta una mirata selezione delle principali tipologie di oggetti della metallistica islamica (bruciaprofumi, portapenne, candelieri, vassoi, bacili, coppe, bottiglie porta profumo) che, insieme alla miniatura, può essere considerata tra le più alte espressioni della creatività artistica islamica. Una creatività che dalla Persia si diffondeva nel mondo come un linguaggio, raggiungendo a Oriente l’India e la Cina e arrivando in Occidente alle pendici dell’Atlante. Frutto di ammirazione e di imitazione raggiunse anche l’Europa, dimostrando quanto le frontiere politiche e religiose non corrispondessero affatto a quelle della percezione estetica. Tra i soggetti preferiti dagli artigiani per decorare questi preziosi oggetti in metallo senza dubbio quello della caccia e, in particolare, l’iconografia del re a cavallo affiancato da alcuni animali, spesso un falcone o un ghepardo.

Da sinistra: Coppa magica e Bottiglia

Anche l’astronomia che insieme all’astrologia rivestiva un ruolo centrale nella vita dei sovrani e ne influenzava le scelte politiche, militari e persino amorose, era un tema figurativo molto comune. Veniva rappresentato con pianeti, costellazioni e segni zodiacali, ma anche con immagini legate alla predizione del futuro. Accanto a questo repertorio straordinario e metafisico si allinea il rigore delle arti calligrafiche, utilizzato in prevalenza negli oggetti destinati all’illuminazione, quali candelieri e lampade, fondamentali non solo nella vita quotidiana e secolare, ma anche nella più sfarzosa dimensione spirituale e sacra. Fra gli oggetti più raffinati, provenienti dalla collezione Aron, meritano un’attenzione particolare un portapenne incrostato in argento (Mosul, Iraq, fine XIII secolo) e un grande bacile in ottone inciso e ageminato in argento (Fars, Iran meridionale, XIV secolo) dalla decorazione altamente simbolica. Come già accaduto per altri progetti espositivi, anche Metalli sovrani prosegue il dialogo tra opere antiche e contemporanee. Questa volta all’interno del percorso espositivo si può osservare Monochrome bleu (1959) di Yves Klein (1928-1962), il pittore francese che ha trasformato il colore in arte esaltando la luminosità e l’intensità del blu oltremare, il più importante dei colori naturali già conosciuto e usato in pittura nell’antichità e che ha coinvolto anche i miniaturisti islamici dediti all’illustrazione dei manoscritti. Il blu oltremare, il cosiddetto blu di Persia, domina infatti nelle pregiatissime miniature ed è spesso sapientemente accompagnato dall’uso della foglia oro.

Redazione

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