Antonio Canova nei Musei Vaticani. Per la prima volta aperta al pubblico la Sala delle Dame

Antonio Canova nei Musei Vaticani. Per la prima volta aperta al pubblico la Sala delle Dame

di Giuseppe MASSIMINI 

I Musei Vaticani, in chiusura delle celebrazioni canoviane (2022-2023), rendono omaggio alla figura e all’opera di Antonio Canova (Possagno 1757, Venezia 1822), il più grande scultore dell’epoca neoclassica che nelle collezioni pontificie svolse ruoli istituzionali di rilievo. Nominato sovrintendente e direttore generale dei Musei da Papa Pio VII fu uno dei principali artefici per il recupero delle opere prelevate dalle campagne napoleoniche. La mostra, Antonio Canova nei Musei Vaticani (a cura di Alessandra Rodolfo, curatore del Reparto per l’Arte dei Secoli XVII-XVIII, con la collaborazione del direttore, Barbara Jatta, fino al 31 gennaio 2024), articolata in diverse sezioni all’interno dei Musei Vaticani, offre ai visitatori l’eccezionale possibilità di ammirare una vasta selezione di opere di Canova, che ne mettono in luce l’importanza e l’influenza nell’arte del suo tempo e ne evidenziano la personalità e la maestria tecnica. Il percorso prende avvio dalla seicentesca Sala delle Dame, impreziosita nella volta dagli affreschi di Guido Reni. Aperta al pubblico per la prima volta, raccoglie sculture e bozzetti in gesso di Antonio Canova provenienti dall’eredità del cardinale Placido Zurla, insieme alle opere di Giuseppe De Fabris e Cincinnato Baruzzi, artisti a lui vicini.

Panoramica della Sala delle Dame

Le preziose decorazioni delle pareti immergono il visitatore in un’atmosfera ottocentesca, in piena sintonia con le opere canoviana. La Sala XVII della Pinacoteca Vaticana ci proietta, attraverso un’ampia raccolta documentaria, nell’ambiente dello “studio romano” dello scultore dove il maestro lavorò dal 1783 nel rione Campo Marzio tra via delle Colonnette e via di San Giacomo. Oggi via Antonio Canova. Oltre al potente busto di Papa Pio VII realizzato da Canova, ad attirare l’attenzione del visitatore un modellino in scala del suo atelier. Da controcanto al busto di Canova di Antonio d’Este, suo collaboratore, un tondo in ceramica con il ritratto di Canova realizzato da Luigi Ontani, uno dei più apprezzati artisti contemporanei. Il percorso continua in altri spazi dei Musei Vaticani all’interno dei quali, in corrispondenza delle opere dell’artista, i visitatori troveranno una serie di pannelli esplicativi per approfondire tematiche e argomenti cari al Maestro di Possagno. Si passa dalla splendida cornice del Cortile Ottagono dove si trova il Gabinetto del Perseo, l’eroe della mitologia greca scolpito su iniziativa personale del maestro tra la fine del 1800 e l’inizio del 1801, alla Galleria Chiaramonti, creata nei primi anni dell’Ottocento per ampliare le collezioni scultoree pontificie dopo le requisizioni napoleoniche, fino al Braccio Nuovo ideato dall’architetto Raffaele Stern per ospitare le sculture antiche allora presenti nelle collezioni pontificie. Questo spazio riflette l’attenzione di Canova per l’armonia dell’insieme, in cui antico e moderno sembrano dialogare in perfetta sintonia.

Redazione

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