“Vettor Pisani. L’enigma e il segreto”. Un’ampia rassegna a Polignano a Mare

“Vettor Pisani. L’enigma e il segreto”. Un’ampia rassegna a Polignano a Mare

di Giuseppe MASSIMINI

Un’atmosfera magica carica di mistero e spiritualità avvolge tutto il percorso della mostra Vettor Pisani. L’enigma e il segreto, aperta fino al 25 febbraio alla Fondazione Pino Pascali a Polignano a Mare (a cura di Giovanna dalla Chiesa e Carmelo Cipriani). L’evento si inserisce nel prosieguo del nuovo format di Fondazione Pino Pascali “Confluenze” dedicato ad artisti che nel corso della loro carriera hanno incrociato la vita e l’opera di Pino Pascali innescando relazioni e straordinarie congiunture. Vettor Pisani (Bari 1935- Roma 2011), sin da giovane, anima la vita culturale barese facendosi promotore d’iniziative d’avanguardia. Amava raccontare di essere figlio di un ufficiale della Marina e di una ballerina di strip-tease e di essere nato a Napoli o ad Ischia, isola che, insieme a Capri, ricorre di frequente nelle sue opere. Il suo lungo cammino è costellato da tappe importanti. Impossibile ripercorrere in così poche righe un itinerario così ricco e significativo per l’arte italiana. Non possiamo però non ricordare i decenni tra gli anni Ottanta e i Duemila quando la sua attività artistica si fa sempre più intensa. Negli anni Ottanta, infatti, inizia la sua riflessione sul mito di Edipo e la Sfinge con cui chiarisce l’importanza delSimbolismo come origine della modernità e nel 1995, a Serre di Rapolano presso Siena, individua il luogo dove dare origine al Virginia Art Theatrum (Museo della Catastrofe), vasto progetto che lo impegnafino al 2006.

Vettor Pisani, Senza Titolo, 2005

La mostra, la più ampia retrospettiva dedicata fino ad oggi a Vettor Pisani in terra di Puglia, ha il pregio di far luce, per la prima volta, sugli anni baresi dell’artista. Allinea oltre 60 opere tra disegni, collage, sculture, installazioni, progetti e stampe in pvc. “Un focus, una lente, come ricordano i curatori,per penetrare nell’universo del grande maestro, insignito del Premio Pascali nel 1970, senza operare alcuntaglio storico, ma andando al vivo della sua complessità”. Percezione e temporalità si rincorrono negli scorci delle sette sale dell’esposizione, numero caro a Vettor Pisani, come somma del Tre e del Quattro,simboli di Spirito e Materia. Un percorso frastagliato e prismatico che prende avvio dagli anni Settantaper giungere fino agli anni Duemila. Oltre ai temi di Edipo e la Sfinge non mancano in mostra alcuni lavori esemplari come Lo Scorrevole e due splendide installazioni: Concerto invisibile di Gino De Dominicis e Il Ventre della Gioconda, in cui Vettor Pisani era maestro.

Redazione

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