Il mondo di Henri de Toulouse- Lautrec a Palazzo Roverella a Rovigo

Il mondo di Henri de Toulouse- Lautrec a Palazzo Roverella a Rovigo

di Giuseppe MASSIMINI

Palazzo Roverella a Rovigo apre le sale espositive ad uno dei più rappresentativi artisti francesi della Parigi di fine secolo. La mostra, Henri de Toulouse-Lautrec (fino al 30 giugno), è la più completa ed esaustiva mai dedicata, sino ad ora in Italia, all’artista (promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, a cura di Jean-David Jumeau-Lafond, Francesco Parisi e Fanny Girard, con la collaborazione di Nicholas Zmelty (Manifesti e Incisioni). L’esposizione allinea oltre 200 opere di cui 60 di Toulouse-Lautrec che ripercorrono l’intera produzione dell’artista soffermandosi in particolare sull’attività di pittore (ben raccontata nelle pagine del voluminoso catalogo, Dario Cimorelli Editore che accompagna la mostra), con dipinti e pastelli provenienti da importanti musei americani ed europei in dialogo con i lavori di altri artisti dell’epoca che hanno condiviso con lui le stesse esperienze partecipando alla vita parigina di quegli anni. La pittura è il primo impegno artistico di Toulouse-Lautrec (1864-1901) e Montmartre è la grande fonte di ispirazione. Nato da una famiglia di antichissima nobiltà, decise di dedicarsi alla pittura dopo due disastrose cadute da cavallo che gli impedirono di condurre la vita sportiva che prediligeva. Studiò principalmente le opere degli impressionisti e in particolare Dégas. A stretto contatto con Van Gogh, Valloton e Bonnard, partecipò al clima artistico parigino indirizzando la sua ricerca verso una pittura aderente alla realtà.

Da sinistra, Femme se frisant, Divan japonais e Etude de nu, femme assise sur un divan, di Toulouse Lautrec

Tra i suoi soggetti preferiti le notti parigine, le ballerine di can can, il circo, i caffè-concert, i cabaret e gli stucchi delle case di appuntamenti. “Elabora, scrive in catalogo Fanny Girard, un processo originale, quello della pittura a olio diluito nella trementina su cartoncino. I pigmenti disciolti in questo solvente consentono una grande fluidità del segno, applicabile senza impasto, come l’acquerello”. Il manifesto pubblicitario per il Moulin Rouge, con al centro la famosa ballerina “La Goulue”, non solo lo rende famoso ma gli procurerà infinite commissioni per affiches, illustrazioni per libri e giornali, copertine per spartiti musicali. La mostra non trascura ovviamente l’attività di Toulouse-Lautrec nel campo del manifesto tanto da esporre insieme alle celebri affiches, dipinti e disegni preparatori condividendo con chi guarda non solo lo stesso processo creativo ma anche un identico valore artistico. L’esposizione è arricchita da numerosi focus per meglio descrivere l’ambiente artistico parigino in cui operava l’artista: “Parigi 1885-1900”; “Le Chat Noir”; “Toulouse-Lautrec e gli amici artisti”; “Il rinnovamento della grafica” e “Les Arts Incohérents”, movimento artistico francese che anticipò molte delle tecniche adottate dalle avanguardie del Novecento. Tutte le opere del gruppo date per disperse da oltre un secolo e ritrovate nel 2018 sono ora in mostra. Alcune di queste recano, al verso, l’etichetta di una delle loro esposizioni corredata dal catalogo pubblicato dalle edizioni del celebre locale Chat Noir.

Redazione

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