Torino, capitale del Liberty. Un’ampia rassegna a Palazzo Madama

Torino, capitale del Liberty. Un’ampia rassegna a Palazzo Madama

di Giuseppe MASSIMINI

Con l’Esposizione Internazionale d’Arte Decorativa e Moderna del 1902 Torino divenne protagonista di un’arte nuova che dominò e unì tutta l’Europa assumendo diversi nomi a seconda dei paesi di provenienza: Jugendstil in Germania, Secession in Austria, Liberty (dal nome del proprietario di una catena di grandi magazzini) in Italia. Questo fondamentale ruolo della città sabauda ci viene ora raccontato dalla mostra Liberty. Torino Capitale, aperta fino al 10 giugno a Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica (a cura di Palazzo Madama e della SIAT, società degli Ingegneri e degli Architetti di Torino con la collaborazione di Mondo Mostre). La rassegna, ampia e ben articolata in cinque sezioni, presenta, in un avvincente percorso espositivo, un centinaio di opere tra progetti di architettura, design d’interni, pitture, sculture, lavori grafici o di decorazione, oggetti d’uso e testi letterari che consentono al visitatore di comprendere appieno ogni aspetto del liberty in modo del tutto originale e inedito. Prende avvio con l’Eterno femminino, un omaggio all’immagine della donna celebrata tra la fine dell’Ottocento e i primi anni del Novecento con straordinaria potenza visiva: si passa dalla sublime Danza delle ore di Gaetano Previati all’attraente dama, stretta nel cangiante abito da sera di Giovanni Boldini.

Panoramica della mostra Liberty. Torino capitale

Si prosegue con La casa moderna: una evocazione del bow window della Palazzina Turbiglio, capolavoro di Pietro Fenoglio, ci trasporta in uno dei più interessanti esempi di architettura liberty. Ci moviamo tra l’eleganza degli abiti del tempo; ammiriamo complementi d’arredo e pregiati accessori illuminati da un suggestivo lampadario a libellula del milanese Alessandro Mazzucotelli. Cuore dell’esposizione La Gran Via. Narra Torino, la sua architettura e il suo ruolo per l’Europa e per il mondo. La principale rivoluzione dell’ Esposizione Internazionale del 1902 viene rievocata con opere originali allora esposte. Siamo proiettati tra scuole, fabbriche, case popolari, ville signorile, giardini e bagni pubblici, distribuiti su tutto il territorio cittadino, a conferma della fiorente stagione liberty torinese. La quarta sezione Nuovi linguaggi per una nuova società è tutta dedicata all’industria dell’arredamento e degli interni, all’editoria scolastica, alla grafica pubblicitaria e alle riviste che trova nel liberty il suo massimo interprete in Leonardo Bistolfi, protagonista assoluto dell’ultima sala Dalla Sfinge a Città del Messico. Un emozionante percorso, nel meccanismo della creazione artistica, ci porta a seguire tutto il lavoro dell’artista: dal primo schizzo al disegno, dal bozzetto al modello e al gesso preparatorio, dal marmo al bronzo dell’opera compiuta. La mostra non solo mette in luce il fondamentale ruolo della città di Torino per l’affermazione del Liberty ma tende anche a favorire l’ingresso di Torino nel RANN di Bruxelles e la sua candidatura a Città Patrimonio Mondiale UNESCO per il Liberty

Redazione

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