#Terradilavoro: arte, storia e cultura in quel di Sora
Arte e storia nel cuore della Ciociaria. Dal 19 novembre al 3 dicembre, presso gli spazi della biblioteca comunale di Sora in Piazza San Francesco, si terrà la mostra intitolata ‘#Terradilavoro’ a cura di Emanuele Serafini. L’evento, ideato dall’Associazione di promozione sociale ‘Arte a giro’, consiste in una ricerca artistica su antiche incisioni della terra d’origine riscoperte mediante strumenti digitali. L’inaugurazione si svolgerà domani alle ore 17.45.
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa redatto dalla Associazione ‘Arte a giro’.
“Alla fine scoprirai che tu sei di qualche parte; Come si dice in un’espressione francese ‘Tu es le fils de quelqu’un’. Non sei un vagabondo, sei di qualche parte, di qualche paese, di qualche luogo, di qualche paesaggio.” J.G.
Ogni artista inizia il suo percorso da vagabondo. Si viaggia per studiare la propria arte, imparare come metterla in discussione e stravolgerla, scoprire come trasformarla da comune classico a dinamico contemporaneo. Ci si allontana per muovere i primi importanti passi con riconoscimenti nazionali e internazionali.
Poi ci si ricorda in che luogo è nata la propria passione, il posto che è stato il principio di tutto quel peregrinare. In quel momento si avverte il bisogno di seguire il richiamo della terra, di scoprire le proprie origini troppo spesso date per scontate.
Solo dopo aver vagabondato si possono approfondire le origini artistiche della propria terra. I luoghi che ti circondano erano i luoghi di altri prima di te, altre mani hanno fissato i paesaggi che vedi.
Si parte dalla ricerca delle fonti antiche, nascoste e dimenticate, per poi rielaborarle con l’arte appresa vagabondando e portarle all’attenzione di tutti attraverso un nuovo modo di vederle. A quel punto il tuo viaggio artistico acquisisce un valore nuovo: il valore del “ritornare”.
Il risultato è #terradilavoro, opere inedite che fanno parte di un filone estetico iniziato da Emanuele Serafini con la partecipazione alla collettiva “All glitched up!” della Tate Britain nel 2014. L’eredità culturale di questa terra si esprime nei soggetti ritrovati da incisioni d’epoca che vengono rielaborati con la tecnica contemporanea del glitch. Questo tipo di arte digitale sfrutta l’errore inaspettato e improvviso inserito nelle immagini per esaltarle e modificarle. Si tratta di una tecnica eterea per natura che necessita di essere fissata ad un corpo concreto per poter esistere. In questo caso l’artista ha scelto vecchie carte come base per la stampa delle opere in qualità “fine art”. Queste carte maltrattate e imprecise portano il segno del tempo e per questo sono le più adatte ad accogliere l’incontro tra passato e contemporaneo.
In #terradilavoro non troverete solo delle opere artistiche da guardare. Troverete dei mezzi per innescare un processo in chi le osserva, uno stimolo altro da quello che già conosciamo ed è scontato, è l’inizio di un dubbio sul valore delle proprie origini.
Presidente
“Arte a giro” Associazione di Promozione Sociale
Mariano Serafini