La metamorfosi di… Andrea Bruno, da esterno a prolifico “falso nueve” della Vigor Perconti
di Lorenzo Petrucci
Spesso si dice che la bravura di un giocatore si dimostra dalla capacità di sapersi adattare in nuovi ruoli e saperli fare propri. Quando ancora giovanissimo hai già raggiunto quella maturità da calciatore ormai importante, non ti resta che cambiare posizione in campo e decidere di cimentarti in un altro ruolo ed eccellere anche in questo. Andrea Bruno della Vigor Perconti ne è uno degli esempi più recenti.
Da esterno tutto dribbling a numero nove infallibile una trasformazione totale iniziata verosimilmente nella partita contro l’Ostiamare l’8 aprile scorso. Da quel giorno il capitano dei 2001 blaugrana non si è più fermato. Da quel 2-0 ai lidensi è passato poco più di un mese e oggi Andrea Bruno è davvero un attaccante completo, una metamorfosi appunto con un bottino abbondante, sette centri nelle ultime cinque partite.
Un’idea pensata dal suo allenatore, Luigi Miccio, a cui va parte del merito per aver ipotizzato questo cambiamento. Un po’ come Totti quando da trequartista decise, in una delle sue stagioni migliori, di mettersi al centro dell’attacco della Roma vincendo anche la scarpa d’oro o Cristiano Ronaldo da velocista tutta fascia a vertice dell’attacco merengues del Real Madrid. Proprio a quest’ultimo Bruno assomiglia non poco per movimenti, tiro e capacità di saper trascinare la squadra da vero leader con la fascia al braccio.
Bruno, lo scorso anno con i Giovanissimi elite sempre della Vigor Perconti vinse il titolo regionale e raggiunse le Final Six Nazionali arrivando in doppia cifra, un bottino niente male. In questa stagione ha alzato ulteriormente l’asticella viaggiando spedito all’obiettivo di superare il suo record personale.
Maggio, il mese decisivo delle finali, è arrivato con Bruno tra i sicuri protagonisti per provare a conquistare, assieme ai suoi compagni, il titolo Allievi fascia b elite e bissare per la Vigor Perconti il titolo con i classe 2000 appena conquistato.